Questa settimana vi propongo la PRIMA TAPPA di un viaggio in
un luogo ricchissimo di elementi simbolici, dove storia, arte e leggenda si fondono insieme: la BASILICA di S. AMBROGIO, a Milano.
Dovete sapere che la basilica, le cui
origini risalgono all’epoca paleocristiana e medievale, oltre ad essere la seconda
chiesa milanese in ordine di importanza, dopo il Duomo, è anche universalmente
riconosciuta come il più importante esempio di architettura romanica lombarda.
l'ampio e scenografico atrio della basilica di S. Ambrogio |
Sorta tra il 379 e il 386 per volontà dello stesso Ambrogio nella zona in cui vennero sepolti i cristiani martorizzati dalle persecuzioni romane, inizialmente era denominata Basilica Martyrum. Cambiò nome, assumendo quello attuale, solo in seguito alla sepoltura al suo interno del vescovo Ambrogio.
Che ne dite, partiamo
insieme per questo viaggio?
Bene, allora iniziamo introducendo il personaggio più importante del nostro racconto: AMBROGIO, chi era e quale peso ha avuto nella storia della Chiesa Cattolica?
Ambrogio, è sicuramente una delle figure più importanti della Chiesa occidentale, un protagonista della sua epoca, uomo di fede e di azione ammirato dai contemporanei e dai posteri, che lasciò ai suoi fedeli scritti teologici e dottrinali, orazioni ed epistole, e ai milanesi grandi chiese in cui vengono custodite importanti reliquie di martiri e santi.
molteplici le stele e le urne funerarie contenute nell'atrio... ma c'è molto di più e lo scopriremo insieme nel prossimo post |
prospettiva laterale della Basilica di S. Ambrogio in cui si intravede la colonna in marmo con capitello corinzio della seconda metà del III secolo |
Aurelio Ambrogio, questo è il suo nome per esteso, nasce a Treviri (capitale delle Gallie) nel 339-340 da un’importante
famiglia senatoria romana, che già da diverse
generazioni si professava cristiana. Alla morte del padre, che esercitava la
carica di prefetto del pretorio delle Gallie, la famiglia torna a Roma dove il
giovane studia letteratura greca e latina, grammatica, retorica e
diritto.
Insieme al fratello Satiro, inizia, intorno al 365, la carriera nella pubblica amministrazione di Sirmio (attuale Sremska Mitrovica, in Serbia), sede imperiale dei territori danubiani e, circa trentenne, si mette presto in luce come avvocato ottenendo la carica di governatore di Emilia e Liguria.
Il contesto storico-politico-religioso della fine del III e l’inizio
del IV secolo d.C., nel quale visse il santo, è determinante per comprendere la sua figura.
particolare con il volto di S.Ambrogio nel mosaico del Sacello di San Vittore in Ciel d'Oro, all'interno della basilica (fonte: web) |
Per salvaguardare meglio i territori dell’impero, esso viene diviso e governato da due augusti che risiedono rispettivamente ad oriente e ad occidente.
Milano diviene la capitale dell’impero d' oriente e d’occidente, e pur condividendo con esso il generale declino, gode, ugualmente, di un grande sviluppo commerciale ed economico grazie alla sua posizione centrale.
medaglione in oro di Costantino (fonte: moneteimperialiromane.it) |
L’editto di Costantino nel 313 d.C segna
la fine delle persecuzioni contro i cristiani, e l’inizio di una nuova epoca
per la Chiesa che diventa sempre più potente, anche se sta attraversando un momento delicato. In realtà, sebbene
l’editto sancisse la proibizione dei culti pagani, molti ricchi aristocratici rimangono pagani e l’eresia, proclamata da Ario (secondo cui la natura divina del Figlio
di Dio veniva sostanzialmente considerata inferiore a quella di Dio), si
offriva loro come un’occasione unica
per laicizzare l’impero.
A Milano
il vescovo Assenzio resta in carica per intervento dell’imperatore Valentiniano
I, malgrado sia stato condannato da un concilio proprio per la sua adesione a questa eresia.
Quando Assenzio muore la questione della successione subisce una svolta inaspettata: nella basilica è presente Ambrogio, come rappresentante dei poteri imperiali.
Dovete sapere che nel IV secolo molte regole del diritto canonico non erano ancora rigide nella loro applicazione e succedeva talvolta che fosse il popolo a eleggere il vescovo, senza che il clero potesse intervenire.
Da allora si impegna in un'instancabile opera di evangelizzazione con l'obiettivo di fare di Milano una grande città, culla dell’ortodossia cristiana.
Quando Assenzio muore la questione della successione subisce una svolta inaspettata: nella basilica è presente Ambrogio, come rappresentante dei poteri imperiali.
Dovete sapere che nel IV secolo molte regole del diritto canonico non erano ancora rigide nella loro applicazione e succedeva talvolta che fosse il popolo a eleggere il vescovo, senza che il clero potesse intervenire.
Nel caso di Ambrogio la volontà popolare e quella delle istituzioni si
incontrano ed egli, nonostante un'iniziale
riluttanza – che lo vede tentare la fuga, sottolineando di non essere nemmeno
battezzato – passa dallo stato laico a quello episcopale nell’arco di una
settimana.
Da allora si impegna in un'instancabile opera di evangelizzazione con l'obiettivo di fare di Milano una grande città, culla dell’ortodossia cristiana.
Nel 375, a distanza di un anno da quando Ambrogio viene
nominato vescovo, ha inizio il regno di Graziano (375-383), il quale si spende in numerosi
provvedimenti finalizzati a ridimensionare i privilegi e i culti dei pagani, ma
senza mai decretare la fine del paganesimo. Contestualmente alle frontiere dell’impero
premono i Goti.
Lo scontro con i Goti si risolve in una carneficina, la battaglia di Adrianopoli, avvenuta nel 378, un vero disastro.
L’immagine di Graziano va appannandosi e crescono intorno a lui voci di
dissenso. Dopo la disfatta di Adrianopoli, Graziano nomina augusto di oriente Teodosio, un generale spagnolo.
moneta di Teodosio (fonte: Wikipedia) |
In questo contesto, nel quale il
paganesimo sta riprendendo piede, Ambrogio difende il diritto dei senatori cristiani di non essere
contaminati dai riti pagani durante l’esercizio delle loro funzioni. Diciamo pure
che Ambrogio in questa circostanza comincia a togliersi qualche sassolino
scomodo dalle scarpe e, infatti, la natura della disputa, che diventa ogni
giorno più accesa, gira intorno alla questione del contributo pubblico ai sacerdozi
pagani in contrapposizione
all’assenza di sussidi pubblici alle monache
cristiane.
Arriviamo al 380, anno in cui Teodosio riceve l’investitura di imperatore
e, con l’editto di Tessalonica, proclama il cristianesimo religione ufficiale dell’impero romano. Ma l'editto appena promulgato nascondeva il pericolo di
uno sfruttamento politico della Chiesa da parte del potere imperiale. Di tutto questo
il vescovo milanese se ne rende subito conto e, conseguentemente passa sulle
difensive, meditando un attacco, che come vedrete, si rivelerà clamoroso.
Sempre in quegli anni, a Milano il potere
si trasferisce nelle mani di Valentiniano
II e di sua madre Giustina, seguace dell’arianesimo. Nel 384 giunge in città un vescovo
eretico, Mercurino Aussenzio, che trova un’ottima accoglienza a corte e che ridà
slancio alla comunità ariana della città. Giustina convince l’imperatore a
concedere a Mercurino una basilica per la celebrazione dei suoi riti pagani.
Barricato nella basilica, con i fedeli, egli resiste alle intimidazioni imperiali: non vuole sottoporre la Chiesa allo stato. Grazie alle sue straordinarie capacità oratorie, nonché politiche, e alle sue idee innovative (stravolge addirittura il rito celebrativo della messa, che prenderà il nome di rito ambrosiano), riesce a spostare l'opinione pubblica dalla sua parte. Arrivati a questo punto, l’arianesimo a Milano è destinato ad entrare in crisi, e il suo unico punto di forza, Giustina, perde progressivamente potere. Ora, però, ad Ambrogio rimane da "sistemare" la relazione con l'imperatore, e non sarà certo una "cosuccia" da poco!
Il rapporto tra Ambrogio e Teodosio, infatti, costituisce una delle pagine più
interessanti di questo secolo.
Se per Teodosio è il potere civile a dire l’ultima parola sugli uomini, per Ambrogio, al contrario, non vi è nessuna autorità al mondo se non quella che proviene da Dio. Insomma, nonostante Ambrogio sia un fautore della collaborazione tra Stato e Chiesa, è convinto che mai il potere temporale debba sovrastare quello spirituale e con questo spirito rimarca con forza il suo indipendentismo dal potere imperiale.
A tale scopo, il vescovo di Milano (che come vedremo nelle prossime settimane, non si lascia intimidire nemmeno dal Diavolo) escogita una mossa assai ardita, che non ha precedenti nella storia.
Ma andiamo per ordine!
Passano gli anni e arriva il 390.
In quel periodo nella città di Tessalonica (odierna Salonicco), meta di grandi fenomeni immigratori, si vanno registrando crescenti episodi di intolleranza da parte dei cittadini verso gli stranieri, che la guarnigione romana non appare affatto in grado di gestire adeguatamente. Come dite? Vi ricorda qualcosa? Già... ma andiamo avanti con la nostra storia.
I disordini di piazza via via aumentano, così come il malcontento generale, fino ad arrivare all'uccisione di un ufficiale dell'impero, colpevole di aver provocato oltre misura i cittadini.
Del grave fatto viene informato immediatamente Teodosio, il quale ordisce una punizione di crudeltà inaudita: organizza lo svolgimento di grandiosi giochi all'interno dell'arena e appena i cittadini entrano nello stadio per godere dello spettacolo, dà l'ordine di sbarrare ogni ingresso e di massacrare tutti i presenti. Si compie in questo modo una vera e propria carneficina, che porta alla morte di circa settemila abitanti.
Ambrogio, venuto a conoscenza dell'efferato delitto di Tessalonica, prende carta e penna e impone all'imperatore una pubblica penitenza. Sì, avete capito bene: una pubblica penitenza che se fosse stata ricusata, si sarebbe trasformata in scomunica: semplicemente geniale!
E guardate quali argomenti e quale stile usa nella lettera che scrive a Teodosio per esortarlo alla penitenza: «Ti scrivo non per umiliarti, ma perché gli esempi dei re ti spingano a
cancellare dal tuo regno questo peccato. Lo cancellerai umiliando la tua anima
davanti a Dio» e continua «Non ho
verso di te alcun motivo di ostilità, ho timore: non oso offrire il Sacrificio
se tu pretendessi assistervi». In questo modo avverte l’imperatore, in modo
indiretto ma senza dubbio molto chiaro, che senza il pentimento non potrà accedere al Sacramento
dell’Eucaristia.
S.Ambrogio impedisce a Teodosio di entrare nella cattedrale di Milano A. Van Dyck, 1620 (fonte Wikipedia) |
La pubblica
penitenza imposta a Teodosio e il perdono
concesso da Ambrogio rappresentano un forte
segnale, sia dell'indiscussa autorità morale del vescovo, sia della forte intesa tra l'imperatore e il vescovo.
Inizia così a realizzarsi quel forte intreccio tra storia civile e storia ecclesiastica che caratterizzerà i secoli futuri.
Successivamente Teodosio, completamente convertito al cristianesimo, si ritrova ad emanare leggi che proibiscono il paganesimo, legittimando anche la persecuzione degli eretici. Il cristianesimo viene imposto come legge di stato.
Ambrogio muore nel 397, all’età di circa sessant’anni, due
anni dopo la scomparsa di Teodosio.
Arrivederci alla prossima puntata!
Arrivederci alla prossima puntata!
particolare del portale centrale: archivolto e architrave (con Agnus Dei al centro) sono occupati da motivi vegetali e animali del classico "tralcio abitato" |
Vi è piaciuto il post?
Prossimamente parleremo della basilica, dei suoi capolavori artistici e... dei suoi misteri!
Mi seguirete?
FONTI:
INFO UTILI:
La basilica si trova in Piazza Sant’Ambrogio, 15, Milano ed è raggiungibile con MM 2, fermata Sant’Ambrogio. BUS ATM: 50 - 58 - 94
Prossimamente parleremo della basilica, dei suoi capolavori artistici e... dei suoi misteri!
Mi seguirete?
FONTI:
Enrico Cattaneo, Terra
di Sant'Ambrogio: la Chiesa milanese nel primo millennio; Ed. Vita e
pensiero
Guido Clemente, La religione e la politica. Il governo
dell’Impero tra pagani e cristiani fra il III e VI secolo; Enciclopedia
Treccani
IMMAGINI:
le immagini che non riportano la fonte sono state scattate personalmente
INFO UTILI:
Letto tutto! Molto interessante e da vicino questo spaccato di storia milanese! Grazie cle, che lavorone di ricerca!!!! Complimenti!
RispondiEliminaBuongiorno Cri, grazie! è vero, è stato un "lavorone", ma mi ha dato molta soddisfazione :) e poi in qualità di milanese non potevo esimermi dal parlare di un personaggio come Ambrogio... e vedrai quante altre cosette interessanti nella seconda tappa ;) Buona giornata!!!
RispondiEliminaInsomma, è colpa di Ambrogio se "Il cristianesimo viene imposto come legge di stato". Articolo molto ricco, un lavoro di ricerca preciso e dettagliato. Bravissima Clementina, alla prossima puntata, voglio proprio leggere il seguito!
RispondiEliminaCiao Lauretta, bentornata!!! Eh sì, accipicchia, è proprio Ambrogio il responsabile: pensa come ha influenzato la storia quell'uomo. Ad ogni modo, comunque la si pensi, gli va riconosciuto che il suo lavoro lo sapeva fare davvero bene. In questa prima parte ho voluto analizzare la sua figura dal punto di vista storico, nella prossima, invece, parlerò della basilica, sia dal punto di vista artistico - e credi che c'è davvero tanto da raccontare - che dal punto di vista leggendario, perché anche in quel caso i misteri non mancano!!! Last but not least: Grazie dei complimenti, che fanno sempre un gran bene!!! Un abbraccione, buona giornata mia carissima e alla prossima!
EliminaCiao, Clem! :-) Il post mi è piaciuto molto e aspetto la seconda puntata. Pensa che mio padre aveva fatto visitare Milano a un architetto americano, e questo aveva chiesto di essere portato subito a vedere la chiesa di Sant'Ambrogio, che a livello architettonico è sicuramente più importante del Duomo, con buona pace di Gian Galeazzo Visconti & C. Per quanto riguarda il carattere di Ambrogio, non per niente viene raffigurato con lo staffile in pugno nel gonfalone di Milano!
RispondiEliminaCiao Cri, mi fa molto piacere che tu abbia gradito! :-)
EliminaL’architetto americano era un buon intenditore: le stratificazioni e gli incorporamenti della basilica di S. Ambrogio non sono per nulla banali, anzi. Poi, chissà, magari semplicemente preferiva il romanico al gotico ;-)
Assolutamente vero che Ambrogio avesse un bel caratterino (ah, sì!!!) e sul gonfalone viene ritratto con lo staffile per alludere ai suoi energici interventi anti ariani, tuttavia, nell’altra mano impugna un bastone pastorale molto ricco ed elaborato a rappresentare la sua sofisticata e persuasiva arte oratoria.
Ti aspetto per la prossima puntata, un abbraccio!
Ciao Cle, ma che interessante, una storia fuori dal tempo. Si perché a ben guardare tutti questi sottili intrecci fra religione e politica non sono mai finiti e a tutt'oggi sussistono. Come già detto hai fatto proprio un eccellente lavoro di recupero fonti. Aspetto con curiosità la seconda parte. Buona giornata
RispondiEliminaCiao Elisabetta! Eh, vedi come la storia si ripete? E gli intrecci tra politica e religione non sono mai mancati... Mi fa piacere che ti sia piaciuto, sapevo di affrontare un argomento fuori moda per i più, ma volevo proporvi una lettura "tra le righe" e mi sembra di esserci riuscita ;-) E'stato un lavoro di recupero delle fonti, e anche di scrematura e analisi, che ha richiesto un po' di impegno, ma molto piacevole. Avrei voluto anche inserire alcuni passaggi in gramelot di Dario Fo, sempre a proposito del nostro Ambrogio. Ce ne sono alcuni davvero esilaranti, ma sarebbe stato troppo... chissà, magari li propongo più avanti :)
EliminaAllora, ti aspetto al prossimo appuntamento e grazie infinite! :-)
I passaggi in gramelot di Dario Fo sono imperdibili! Devi assolutamente inserirli la prossima volta.
EliminaCiao Cle, ma che interessante, una storia fuori dal tempo. Si perché a ben guardare tutti questi sottili intrecci fra religione e politica non sono mai finiti e a tutt'oggi sussistono. Come già detto hai fatto proprio un eccellente lavoro di recupero fonti. Aspetto con curiosità la seconda parte. Buona giornata
RispondiEliminaClem, mi è piaciuto sì! Non ci crederai ma io sono proprio ferma lì, nella Milano tra il 394 e 402, nel periodo della residenza milanese di Teodosio e dei suoi successori! E al complesso rapporto tra Ambrogio e Teodosio. A proposito, divertentissimo è il libro di Dario Fo "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano". Che dire...terrò caro questo tuo interessantissimo post insieme agli altri miei documenti e articoli, almeno fino al 403, quando mi sposterò a Roma. Ma ho idea che il mio soggiorno milanese durerà ancora parecchio... Grazie!
RispondiEliminaAhahaha! Grazie, Stella!
EliminaA proposito di Fo, come già avevo detto a Elisabetta in un precedente commento, prevedo di inserire nel prossimo appuntamento il video di "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano" nella versione teatrale realizzata per il Piccolo e diffusa su Rai5, perché è davvero divertentissimo!
Grazie ancora e un abbraccio!
Letto con gusto oggi a colazione, naturalmente con una fetta di panettone! Non potevo festeggiare meglio la giornata di sant'Ambrogio, nonostante la mia non appartenenza al cattolicesimo, una delle mie feste preferite. Bel compendio di storia. Buon sant'Ambrogio a te|
RispondiEliminaAh, che splendida sorpresona! Grazie di questo passaggio, cara Silvia e buon Sant'Ambrogio anche a te! :-D :-)
EliminaUn articolo che contraddistingue la qualità di questo blog e della penna che lo arricchisce di volta in volta di cultura a tutto tondo. Ma quante cose ho imparato da quando ti leggo! Ambrogio è davvero una figura che mi fa riflettere sul connubio mai fuori moda tra politica e religione legate da subdole tresche ancora oggi. Notevoli le fonti storiche e la ricerca che Clementina ha utilizzato per questo magnifico post.
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