lunedì 11 giugno 2018

Una visita a Villa Nobel in compagnia di Enza Manna



ingresso di Villa Nobel a Sanremo



Mi trovo a Sanremo, ospite della mia amica Elisabetta con la quale mi sono recata in Corso Cavallotti 116, dove si trova un elegante e imponente edificio che si presenta in uno stile architettonico promiscuo, tra il liberty e il moresco: Villa Nobel.

La villa, essendo fin dal 1973 di proprietà della Provincia di Imperia, tutt’oggi è sede di manifestazioni culturali di alto spessore, in campo nazionale e internazionale, nel solo interesse pubblico e senza fini di lucro, oltre che esposizione permanente, a cura della Fondazione Nobel di Stoccolma, dedicata alle scoperte dell’Ottocento e in memoria dei molteplici premi Nobel, insigniti a partire dal 1901. 

1901 prima assegnazione premi Nobel
Accademia della Musica, Stoccolma
Qui abbiamo incontrato Enza Manna, responsabile di Villa Nobel, con la quale abbiamo avuto il piacere di intrattenere un’interessantissima e piacevolissima chiacchierata che riporto qui di seguito.


Buongiorno Enza, ti andrebbe di raccontare ai lettori del mio blog come sei arrivata qui a Villa Nobel e cosa ti ha donato di significativo questo incarico?

Sono arrivata qui nel 2007, dopo aver partecipato a un bando di concorso. Prima di intraprendere questo prestigioso incarico professionale lavoravo per la Provincia di Imperia, negli uffici di Ventimiglia. A quell’epoca non immaginavo minimamente cosa mi riservasse il futuro. In modo del tutto inaspettato si è presentata l’occasione di partecipare a quel bando di concorso e ricordo molto bene il momento in cui mi sentii domandare se volessi gestire Villa Nobel. Non credevo alle mie orecchie! Anche se una vocina si insinuava nella mia mente suggerendomi se fossi all’altezza di svolgere questo compito, non esitai un istante e risposi, con estremo entusiasmo, che, sì, lo avrei fatto!

Enza Manna - responsabile di Villa Nobel
Ritengo che sia stata una delle scelte più importanti, significative e felici della mia vita, qui ho potuto mettere a frutto un’esperienza fantastica che, in tanti anni, mi concede ancora oggi, ogni giorno, una gioia immensa. Entrando in questo luogo, dove si tengono numerosi eventi, conferenze e spettacoli, mi si è aperto un mondo. Non avevo mai pensato prima di allora di poter lavorare immersa in tanta bellezza e cultura. Qui arrivano persone da tutto il mondo, dalla Svezia, dalla Norvegia, da ogni angolo del pianeta. Semplici turisti, scienziati, membri delle associazioni professionali più disparate, degli avvocati, dei geologi, degli ingegneri, … ciascuno di loro ha subito il fascino della mente di quest’uomo.

Quale dettaglio della vita di questo grande scienziato, più di ogni altro, ha lasciato in te un segno indelebile?
Forse, la cosa che mi ha colpito più di ogni altra è che lui stesso non si rendeva conto di essere un genio e il suo approccio alla sperimentazione si è sempre dimostrato umile e, al contempo, costante e insaziabile.
Sono sempre rimasta affascinata da una frase che Nobel usava ripetere: “Se io ho mille idee e solo una di queste risulta essere buona, sono soddisfatto.” Considerando che nell’arco della sua esistenza quest’uomo ha brevettato più di 350 invenzioni, la sua affermazione non può essere dettata da altro che nell’immensa fiducia nella creatività dell’uomo e denota il personaggio come una persona speciale.

Testamento di Nobel in italiano
Per me queste parole hanno lo stesso significato di quelle pronunciate da Martin Luther King, ovvero, se hai un sogno lo devi inseguire. Trovo che egli sia un personaggio di grande stimolo per tutti, specialmente per i giovani. Lo è stato anche per me. Una volta iniziata l’attività a Villa Nobel, respirando la grande energia che scaturisce da questo tempio di conoscenza, ho deciso di riprendere gli studi e mi sono laureata a 51 anni in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo.

Sta di fatto che proprio qui a Sanremo Nobel dettò le sue ultime volontà, istituendo così il famoso premio Nobel. Da cosa fu spinto?
Quando giunse a Sanremo, nel 1891, Nobel era uno tra gli uomini più ricchi d’Europa, possedeva 93 fabbriche sparse in 20 paesi del pianeta, ed era uno scienziato instancabile che desiderava portare avanti i propri studi. Alfred Nobel era un inventore nato, aveva registrato più di 300 brevetti e, anche se la maggior parte di essi erano nel campo degli esplosivi, sviluppò una grande varietà di altri prodotti, tra cui la pelle e la seta sintetica, motori ad aria calda, contatori del gas, barche in alluminio e così via. La scoperta più importante della sua vita, anche quella che lo rese ricco e famoso, fu senza dubbio la dinamite. Per realizzarla prese spunto dagli studi sulla nitroglicerina, condotti circa vent’anni prima dallo scienziato piemontese Ascanio Sobrero, e li portò a compimento stabilizzando la sostanza. Era un industriale che viveva in un periodo di transizione tra la società agraria e quella moderna e in questa dimora, il 27 novembre 1895, Nobel redasse il suo testamento definitivo con il quale destinò quasi tutte le sue proprietà alla creazione di una fondazione i cui proventi avrebbero dovuto essere conferiti annualmente come premio a coloro i quali, nel corso dell'anno precedente, avessero reso all’umanità il miglior servizio nei campi della Fisica, Chimica, Fisiologia, Medicina, Letteratura e Pace.

lo studio di Alfred Nobel
La Fisica e la Chimica erano i suoi campi di ricerca, anche il padre era un inventore e un ingegnere, quindi è naturale che abbia deciso di premiare queste due discipline. Forse, il premio per la Medicina è più legato alla speranza che la scienza potesse creare un mondo alleggerito dalla malattia. Inoltre, era un uomo che amava leggere e citare sia i classici che i contemporanei, per cui era naturale anche che prevedesse di premiare chi si fosse messo in gioco, animato da un ideale, per la Letteratura. Però è proprio il premio per la Pace, che può apparire la scelta più paradossale, considerando che molte delle sue invenzioni erano destinate al mondo militare, a fare la differenza.

Bertha Kinsky Von Suttner
In che senso, esattamente?
Intorno al 1875, quando viveva ancora a Parigi, Nobel aveva assunto Bertha Kinsky come segretaria, la quale lavorò solo qualche mese con lui per poi tornare in Austria a sposare il barone Von Suttner. Tra loro nacque un’amicizia profonda, fondata su interessi comuni, in particolare sulla letteratura e sulla filosofia, e i due rimasero in contatto epistolare, fino alla morte di Nobel.

Bertha Kinsky, Von Suttner da sposata, divenne una figura centrale del movimento pacifista, grazie al suo libro, tradotto in moltissime lingue, “Abbasso le armi”. Nobel sovvenzionò i convegni e le attività pacifiste di Bertha e partecipò addirittura a uno di questi, che si tenne a Berna, sebbene in incognito. È assolutamente probabile che il legame affettivo provato per Bertha abbia spinto Nobel a istituire il premio per la Pace che, nel 1905, venne attribuito proprio a lei. Questo intreccio amoroso, seppure platonico, è andato al di là della vita e della morte. E pensare che Nobel, prima di conoscere Bertha, aveva idee del tutto contrapposte sulle modalità per ottenere uno status di non belligeranza tra i popoli!

pontile nel giardino della villa da cui Nobel effettuava
gli esperimenti di lancio delle torpedini
Oltretutto, e lo indico quale segno di lungimiranza da parte di Nobel, tutti i premi vengono assegnati a Stoccolma, tranne uno: quello per la Pace, che viene elargito a Oslo. Questa disposizione fu fortemente voluta da Nobel in quanto a quel tempo, Svezia e Norvegia, pur essendo ancora unite dal punto di vista politico, stavano attraversando una fase molto delicata di inasprimento, una guerra fratricida, che si risolse un anno dopo la morte dello scienziato: egli aveva messo un seme anche se non ne avrebbe visto i frutti!

Ti ringrazio moltissimo, Enza, per questa preziosa conversazione, anche a nome dei miei lettori.
Grazie a te e ai tuoi lettori. Ti invito a tornare a trovarmi il 10 dicembre, insieme a Elisabetta, così andremo al Casinò per assistere al collegamento, in diretta streaming da Stoccolma, della cerimonia di consegna dei premi Nobel. Ricordo, inoltre, a chiunque fosse interessato, che tutte queste informazioni e molte altre ancora possono esser lette direttamente sul sito www.villanobel.provincia.it e che sul sito di Sanremonews.it/manifestazioni sono disponibili tutte le date delle rappresentazioni in costume della vita di Nobel, qui a Villa Nobel, a cura di Marco Macchi e la Cooperativa Arcadia – Liguria da scoprire.

vita di Nobel in breve

Cari amici, in un primo momento avevo pensato di inserire, oltre all’intervista a Enza Manni, anche una sezione biografica sulla vita di Alfred Nobel, ma ho poi deciso di dare risalto unicamente alla bella esposizione della responsabile del museo, che è stata bravissima a coglierne i punti di vista topici. 

In occasione della visita di dicembre, creerò un nuovo post dedicato alla vita di Nobel nel quale passerò in rassegna le tappe essenziali del suo prezioso operato, mettendole in correlazione con gli aspetti più personali.  

Pertanto, l’articolo si chiude qui, mi auguro che sia stato di vostro gradimento e vi ricordo che, se voleste porgere ulteriori domande alla nostra ospite su Villa Nobel, potrete farlo scrivendo nella sezione commenti.


Vi invito con entusiasmo a visitare Villa Nobel, ne rimarrete molto sorpresi e soddisfatti!

Un caro saluto e a presto! ^__^

  










N.d.R.: tutte le foto sono state personalmente scattate presso Villa Nobel, Corso Cavallotti, 116, Sanremo.






15 commenti:

  1. Una bellissima esperienza di profondo arricchimento umano e culturale. Quando si presentano occasioni come quella capitata a Enza Manna, l'esistenza cambia volto. La bellezza della cultura, del conoscere, giornalmente inizia a sovrastare l'intorno. Grazie per questo articolo che riesce a rifuggire dall'attualità più stretta, rivalutando la cultura e il sapere come massima aspirazione umana. Complimenti, Clem!

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    1. Grazie infinite, carissima Annamaria! È vero, l’esperienza della nostra ospite è decisamente significativa e di grandissimo incoraggiamento per noi tutti e, citando Gadamer, “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso tra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Un abbraccio affettuosissimo!

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  2. Non avevo idea che Nobel avesse più di 300 brevetti al suo attivo.
    Comunque alcune cose sarebbero da rivedere.
    "Intorno al 1976, quando viveva ancora a Parigi" Ovviamente è il 1876! Penso sia solo un refuso.
    Fisiologia e Medicina sono lo stesso premio (in Italia lo chiamiamo più semplicemente premio Nobel per la Medicina).
    Infine non è proprio esatto affermare che "molte delle sue invenzioni erano destinate al mondo militare". E' vero che la dinamite ha trovato subito applicazioni belliche, ma i suoi utilizzi iniziali erano piuttosto nel campo minerario e delle costruzioni.

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    1. Ha registrato circa 350 brevetti, sì. Grazie della segnalazione dei refusi, li ho corretti. :) È esatto, invece, sostenere che molte sue invenzioni avessero attinenza col mondo militare, come ad esempio il silenziatore di fucili. La dinamite, aveva inizialmente altre destinazioni d'uso, quali la realizzazione di grandi opere, come la galleria del San Gottardo, ma poi è stata impiegata anche in ambito bellico... ogni passaggio è documentabile con le foto di cui sono in possesso e ne parlerò a dicembre.

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    2. Capito, anche se io mi riferivo soprattutto alla dinamite.
      Fino a dicembre...?

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    3. Eh, sì perché a dicembre c'è la consegna dei premi annunciati a ottobre ... Dai, magari anticipo a ottobre :)
      Ciao Marco, grazie di tutto e passo presto sui tuoi 2 post per lasciare il mio commento (li ho già letti, sia quello della personalità che quello di chimica)

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  3. Grazie a Clementina che mi ha portata a visitare un pezzo di storia. Vivo a Sanremo da decenni e non ho mai saputo che questa villa contenesse un museo. Ho visto varie volte la pubblicità di manifestazioni importanti ma per motivi di lavoro non sono mai riuscita ad andare perdendomi così qualcosa di veramente unico. Grazie anche ad Enza che conosco da un anno e mi ha invitata più volte ad andarla a trovare. Consiglio di non farsi scappare l'occasione e di non aspettare anni come me.

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    1. Ma va! :) Invece, sottolineo l'invito a visitare Villa Nobel, che è bellissima ed emozionante.
      Bacio :*

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  4. Dal profondo della mia ignoranza confesso che non conoscevo questa residenza, ignoravo che Nobel avesse anche una casa ligure (d'altro canto erano e sono tuttora molti i nordeuropei che non disdegnano un soggiorno vacanziero in riviera).

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    1. È stata la dimora di Nobel negli ultimi anni di vita, cioè da quando aveva circa 57/58 anni, fino ai 63. La scelta del posto probabilmente è legata a più fattori. Doveva lasciare Parigi per problemi con il governo francese, il clima di Sanremo era più adatto di quello nordico, soprattutto per i suoi disturbi di salute, inoltre Sanremo è a pochi chilometri da Nizza e dal cuore dell'Europa.

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  5. Bellissima la dimora di Alfred Nobel, la prossima volta che passerò a Sanremo la visiterò senza dubbio!

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  6. Dove trovare il testo veramente completo (lasciti a familiari ecc., annotazioni a margine, ecc.) del testamento di Nobel?

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dani.sanguanini@gmail.com