martedì 27 marzo 2018

Tarocchi classici: Arcani Maggiori. L’innamorato/15





Zum-pa-pa… zum-pa-pa… zum-pa-pa… torna la rubrica dei Tarocchi… e lo fa con l’arcano VI, L’Innamorato!

Cari lettori, mi riaffaccio nella blogosfera dopo qualche giorno di assenza e sono molto felice di potermi finalmente fermare a chiacchierare con voi!

Se mi chiedeste di descrivere con un aggettivo il ritmo della settimana appena trascorsa, di primo acchito risponderei con un timido “sincopato”, ma so bene che non basterebbe. Avete presente un frullatore impostato sulla massima velocità? Ecco, più o meno l’immagine da restituirvi è questa ;-). Ciò vale soprattutto per il week end, durante il quale sono stata risucchiata dalla vertiginosa attività di volontariato dedicata alle “Giornate di Primavera del FAI”. Sono stati momenti molto belli, ma altrettanto impegnativi, tanto da indurmi a fare uscire il mio post oggi, anziché ieri e a sospendere provvisoriamente qualsiasi altra attività. Quindi, bando alle ciance e torniamo sul pezzo! 


C’è chi chiama questa carta Gli Amanti e chi, invece, L’Innamorato. Io ho sempre preferito la seconda definizione e vi spiegherò presto anche perché.

Prima, però, desidero mostrarvi come la raffigurazione di questa lama si è modificata nel tempo.

Arcano VI, Mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, Cary-Yale
L’arcano VI nel mazzo Cary-Yale, ad opera di Bonifacio Brembo (1420- 1480), raffigura due giovani durante la cerimonia della “dextrarum iunctio” cioè l’unione della mano destra quale rito nuziale, emblema di indissolubile legame fra i due.

I giovani appaiono a figura intera in un giardino nel quale si staglia una tenda a baldacchino che li sovrasta, mostrando lo stemma Visconteo unito a un altro, sul quale spicca uno scudo rosso intersecato da una croce d’argento. Ai loro piedi si scorge un cagnolino bianco che allude alla pudicizia e alla fedeltà, mentre sopra le loro teste si trova un Cupido pronto a scagliare la sua freccia. I due giovani si guardano vicendevolmente, ma ignorano la presenza del fanciullo alato nascosto dal drappo, e il bambino a sua volta bendato, non vede nulla e quindi non saprà mai chi andrà a colpire.

L’immagine del Cupido, dio dell’amore, figlio di Venere e Marte (per alcuni Mercurio) era diffusissima durante il Rinascimento e la sua fanciullezza viene interpretata in più modi. In primo luogo, essa parla dell’eterna giovinezza e dell’incoscienza del sentimento amoroso (infatti Cupido gioca con gli esseri umani, cacciandoli, ferendoli, infiammandoli, senza mai rendersi conto del male che può loro arrecare). Un altro elemento che contraddistingue questa immagine è la nudità, simbolicamente affiancata alla capacità del sentimento di privare gli uomini di ogni bene: abiti, possedimenti, buon senso, saggezza. La cecità, inoltre, (spesso viene rappresentato bendato) allude, da una parte al disinteresse di questa divinità verso l’obiettivo che va a colpire (il ricco e il povero, il bello e il brutto, il giovane e il vecchio, la sua freccia colpisce ogni individuo indistintamente), dall’altra, simboleggia l’effetto prodotto su chi viene raggiunto dal dardo, perché nessuno si dimostra più cieco di colui che viene influenzato dall’amore. 


Arcano VI, Tarocchi di Marsiglia
Come accennavo prima, nel corso dei secoli la rappresentazione di questa lama ha subito una sostanziale trasformazione. 
Arriviamo, dunque, a occuparci del nostro Tarocco di Marsiglia
Ebbene, qui l’impianto iconografico è cambiato; nella raffigurazione non troviamo più due personaggi, bensì tre, ovvero un uomo e due donne.

Ercole al bivio, Annibale Carracci (1595-1596)
Per come si presenta ora, l’arcano riconduce al mito di “Ercole al bivio”, soggetto presente in numerose opere figurative, ad esempio nell’affresco realizzato tra il 1595 e 1596 da Annibale Carracci e originariamente situato nel Camerino del Cardinal Farnese, a Palazzo Farnese, Roma. Infatti, in quest’opera troviamo un Ercole seduto e appoggiato alla sua clava pensieroso di fronte alle profferte di due fanciulle. Quella di destra, con veste trasparente, rappresenta il Piacere che indica una strada piana, lungo la quale però trovano dimora anche carte da gioco, maschere teatrali e strumenti musicali che alludono all’inganno. La donna vestita a sinistra, invece rappresenta la Virtù che indica a Ercole una strada faticosa, stretta e in salita, in cima alla quale però lo attende il cavallo alato Pegaso, emblema del casato Farnese, ma anche simbolo di virtù e mezzo di ascensione al cielo, che lo condurrà alla gloria. 

Raccogliendo il suggerimento di un conoscente con il quale ho intrattenuto un’intensa conversazione sull’affresco in questione, vi propongo uno stralcio del testo del librettista Agostino Manni creato per la “Rappresentatione di anima et di corpo”, composizione musicale barocca di Emilio de’ Cavalieri (intimo amico di Michelangelo) portata in scena nel febbraio del 1660, a Roma. Si tratta di un dialogo tra tre personaggi, il Piacere, il Corpo e l’Anima.

Il Piacere:

Chi gioia vuol, chi brama gustar spassi e piacere mentre il tempo lo chiama, venga, venga a godere, getti gli affanni suoi, corra a gioir con noi. Gli augelli pargoletti cantan su gli arboscelli: i pesci semplicetti guizzano pei ruscelli, e invitano al piacere con numerose schiere. Ridono i prati erbosi, c’han colorito i manti; le selve, e i boschi ombrosi son lieti e festeggianti: ogni piaggia fiorita all’allegrezza invita.”
Il Corpo:
A questi suoni e canti, Alma muover mi sento come la foglia al vento.”
L’Anima:
Come ti cangi presto? Sta’ forte e non temere, quest’è falso piacere.”
Il Piacere:
O canti, o risi, o graziosi amori, fresch’acque, prati molli, aure serene, grate armonie, che rallegrate i cori, conviti, pasti, e saporite cene, vesti leggiadre, e dilettosi odori, trionfi, e feste d’allegrezza piene, diletto, gusto, giubilo e piacere, beata l’alma, che vi può godere
L’Anima:
Non vi cred’io no, no, li vostri inganni io so: tutte le vostre cose che paion dilettose, al fin son tutte amare: beata l’alma, che ne sa mancare.”
Il Piacere, rivolgendosi a due compagni:
Cacciate via i pensieri torbidi, tristi, neri, aprite, aprite il petto al piacere, e al diletto, aprite, aprite il core a la gioia, e all’amore, dolce diletto, ch’allegra il petto, soave ardore, gioia del core.”
L’Anima:
Via, via false sirene, di frodi e inganni piene. Il fin del vostro canto, occupa sempre il pianto: ogni diletto è breve. Ma quel ch’affliggerà, finir non deve.”
La chiusa del Piacere:
Or poi che non v’aggrada la lieta compagnia, ce n’anderem per strada, dov’altri ci desia: che per aver contento, verranno a cento a cento.”

Dal mio punto di vista è interessante. E voi, cosa ne dite?

Arcano VI, Tarocchi di Marsiglia

Veniamo all’interpretazione fornita da Laura TUAN.
La Tuan accoglie l’interpretazione tradizionale. L’arcano VI, pertanto, si ispira alla scena mitologica del giovane Ercole di fronte al bivio, cioè egli si trova in una situazione che, facendo fortemente leva sul libero arbitrio, determinerà il futuro della sua esistenza.
Il protagonista della scena è dunque affiancato da due donne rappresentanti la mollezza e il rigore. Come l’eroe greco, il giovane esita indeciso tra la promessa delle soddisfazioni morali e quella della dispensatrice di piacere.
In questo caso la carta indica una scelta e una situazione ancora fluida, non ancora determinata. Se la lama appare diritta o abbinata ad altre fortemente positive, la scelta sarà libera da pressioni esterne; diversamente, si tratterà di una decisione problematica.
Un ulteriore significato attribuito all’arcano da questa autrice è quello di attesa, in riferimento a rapporti ancora in formazione. 
In sintesi, i significati positivi attribuiti da Laura Tuan alla lama sono:  Innamoramento, Scelta in ambito affettivo, Progetti matrimoniali, Amicizia, Altruismo, Bellezza, Affinità, Fedeltà, Fecondità fisica o spirituale, Esame/prova superata, Alleanze, Giovane innamorato, Artista, Bambini. Il consiglio che sembra emergere dall’arcano è di fidarsi dell’intuito per poi agire.
Sul piano negativo, invece, l’autrice ci parla di: Dubbio, Contraddizioni e ripensamenti, Inganni, Stato di dipendenza da fattori esterni. In questo caso il consiglio si ribalta e invita alla ponderazione prima di passare all’azione. 


Per quanto concerne l’arcano VI, nella variante iconografica tipica dei Tarocchi di Marsiglia,  oltre all’esposizione finora affrontata, che è poi quella avallata dalla maggior parte dei critici, ve n’è un’altra. Ebbene, quest’ultima interpretazione si rivelerà  , senza nessun’ombra di dubbio, alquanto meritevole di attenzione.





Arcano VI L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia
Infatti, Alejandro JODOROWSKY fornisce per questa lama un’originale chiave di lettura.

Anzitutto, egli pone in primo piano il carattere ambiguo della carta che non sembra affatto prestarsi a una decodifica univoca. In prima istanza, per esempio, ci si potrebbe chiedere: chi è il vero protagonista di questa scena? Vi sono quattro figure dalle sembianze umane (le tre persone e il Cupido), il sole e la terra (arata e ben in vista). A quale di queste figure corrisponderà L’Innamorato?

In seconda istanza, la carta sembra stimolare riflessioni sulle poco comprensibili relazioni tra i vari protagonisti. Per esempio, cosa sta succedendo in seno a questo terzetto? Un litigio? Una negoziazione? Una scelta? Un’unione? Che ruolo gioca l’angelo? E il sole? E la terra?

Soffermiamoci un momento sui DETTAGLI. I primi da prendere in considerazione sono gli sguardi. L’angelo sembra guardare il giovane in centro, o il personaggio sulla destra, il quale a sua volta non si capisce se stia fissando il giovane o il vuoto. Intanto il giovane e il personaggio a sinistra si osservano. Partendo dalla varietà di questi sguardi, è possibile ipotizzare che i tre personaggi rappresentino l’umanità intera?
Anche la posizione delle mani raffigurate descrive una scena complessa e tutt’altro che chiara.
Iniziamo con il personaggio di sinistra, una donna con la testa cinta di foglie verdi. La vediamo appoggiare una mano sulla spalla del giovane al centro. Si tratta di un gesto di protezione, di allontanamento, o di una spinta?  Con l’altra mano, invece, ella sfiora l’orlo del vestito del giovane al centro della scena. Sta tentando di avvicinarsi o lo sta respingendo?
Ora osserviamo il giovane al centro. Con la mano destra egli si stringe la cintura. E con la sinistra? Sta sfiorando il mantello della donna sulla destra, o intende sfiorarne il ventre? Sta forse proteggendo questa donna? E da cosa? Di sicuro, mentre egli compie il gesto, il suo sguardo volge a sinistra.
E ancora, la corona di verde indossata dalla donna a sinistra sarà alloro? L’alloro alluderà a una mente illuminata, o a una mente trionfante e dominatrice?

Quale sarà la lettura corretta? Difficile stabilirlo, anche perché le ipotesi sui rapporti che legano i tre personaggi sembrano infinite: una donna che scopre il marito con l’amante… un giovane che presenta alla madre la fidanzata… una mezzana che offre una prostituta a un viandante… un uomo che deve scegliere tra due donne (o tra vizio e virtù, come vuole l’interpretazione tradizionale)… una madre innamorata del fidanzato della figlia… una figlia che chiede alla madre il permesso di frequentare il ragazzo che ha scelto… una madre che predilige un figlio rispetto alla figlia…

Siamo sicuri solo di una cosa: l’arcano ci parla di relazioni, di unioni (o disunioni), di scelte sociali ed emozionali.

I tre personaggi potrebbero anche rappresentare le tre dimensioni dell’essere umano: intelletto, emozione, sessualità. Quindi, tre aspetti di un unico personaggio.
La terra ai piedi di questi individui risulta arata, forse a indicare che per arrivare al VI arcano occorre aver fatto un lungo lavoro preliminare di tipo psicologico, culturale, spirituale.

Arcano VI, L'Innamorato, Mazzo di Marsiglia, particolare
E se il grande innamorato fosse il Sole? Potrebbe essere inteso come fonte dell’amore universale.
E se fosse il Cupido? In fondo, essendo raffigurato con le fattezze fanciullesche, potrebbe indicare l’amore che si rinnova di continuo.

Insomma, secondo Jodorowsky questa lama spinge inequivocabilmente a porci domande sul nostro stato emozionale nel momento della consultazione del mazzo, ponendo l’attenzione su quanto siamo, o non siamo, soddisfatti di ciò che facciamo. Qualunque sia la domanda scelta nel momento della consultazione la carta invita a una riflessione.
Le parole chiave proposte da questo autore sono: Eros, Cuore, Unione, Dimensione emozionale, Conflitto, Ambiguità, Triangolo amoroso, Vita sociale, Comunità, Fratelli, Fare ciò che ci piace…


Bene, bene, il post si chiude qui. Vi invito a sbizzarrirvi nelle vostre interpretazioni, lasciandone traccia nello spazio dei commenti.

Buona settimana, un caro saluto e a presto! ^__^



N.d.R.: mi sono accorta che, nella fretta di pubblicare il post, avevo sistemato le varie parti in modo caotico. L’attuale versione è stata revisionata e corretta in maniera definitiva… meglio tardi che mai… chiedo scusa ai miei lettori, perdonatemi!  :-)



BIBLIOGRAFIA:
Rappresentatione di anima et di corpo, testo di Agostino Manni, musica di Emilio de’ Cavalieri, Creative Commons, MediaWiki
La Via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, Universale Economica Feltrinelli
Il Linguaggio segreto dei Tarocchi, Laura Tuan, De vecchi Editore

ICONOGRAFIA:
Immagine 1: Arcano VI del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, XV secolo, Bonifacio Brembo, Yale University.
Immagine 2: Ercole al bivio, Annibale Carracci, 1595-1596, attualmente esposto al Museo nazionale di Capodimonte, Napoli
Immagine 3 e 6: Arcano VI, L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia.
Immagine 4: Nota di Redazione
Immagine 5: Arcano VI, L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia, particolare di Sole e Cupido.




13 commenti:

  1. Cara Clementina, non sono un'appassionata di tarocchi. Rispetto il tuo gusto e come sempre l'accuratezza con cui tratti questo argomento. Ho pochissimo tempo per cui leggerò con calma. Per ora mi soffermo su quel riferimento al FAI.
    Sei una volontaria di questo meraviglioso ente?!
    Dedicaci ti prego un post. Davvero personalmente vorrei sapere tutto quello che comporta questo tipo di volontariato, che mi affascina non poco. :)

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    1. Ciao Luana, accolgo a braccia aperte il tuo invito a realizzare un post sul FAI. Sarà per me una splendida occasione nella quale potrò descrivervi in cosa consiste l'attività di volontariato, mia e di tantissimi altri.
      Pertanto, grazie di cuore, un forte abbraccio e a presto! :)

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  2. Interessante disanima, Clementina. Ma mi domando: nessuno si è ancora accorto che l'altezza delle cinque mani in vista corrisponde alle posizioni dei primi cinque chakra?

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    1. Il primo e il quinto chakra non sono esattamente nelle posizioni indicate dalle mani!
      Un abbraccio.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. In linea d'aria invece sì, lo sono. Pensa tu se avessero messo una delle mani sulla gola e l'altra sull'inguine. Allora sì che la carta sarebbe diventata davvero illeggibile.

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    4. I tarocchi sono forse l'unico caso esistente in cui il famoso detto "un'immagine vale mille parole" può esser preso alla lettera. Personalmente li considero uno dei più grandi libri mai scritti, allo stesso livello della Divina Commedia e dell'Odissea.

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    5. Che io sappia non si è mai pronunciato nessuno in questo senso. Invece trovo la tua lettura molto interessante. Le mani sono effettivamente poste all'altezza corrispondente ai primi cinque chakra e giustamente, come già hai sottolineato, non avrebbero potuto essere sul punto preciso per più di una ragione.
      Prendendo per buona l'ipotesi, e non vedo perché non dovrebbe essere tale, verrebbero ulteriormente sottolineate la sfera della comunicazione (quinto chakra), quella dei sentimenti (quarto chakra), quella dell'energia (terzo chakra), quella del piacere (secondo chakra) e quella del governo degli istinti. ;-)

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    6. Scusa il disguido, Ivano, volevo solo dirti che la penso esattamente come te.

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  3. Io trovo che la carta degli Amanti sia subdola, un po' come la scelta di Achille, quindi ogni volta che appare faccio sempre attenzione.
    Ti abbraccio!

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    1. È una carta che richiede una valutazione molto attenta e che invita a riflettere sulle scelte, o appena fatte o molto prossime. Fai bene a usare cautela :)
      Un abbraccio, ciao!

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  4. Intanto lasciamo dire che l’arcano VI nel mazzo Cary-Yale è raffigurato in maniera a dir poco sontuosa. Belli quei serpentelli sulla tenda, mi ricordano qualcosa. ;) Indubbiamente si tratta di una carta dal significato molto complesso che si presta a diverse letture, specialmente nelle posture dei tre personaggi e nell'ambiguità di sguardi e atteggiamenti. L'unica cosa sicura è che sono tutti e tre collegati.

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    1. Le lame del mazzo Visconti sono davvero degne di ammirazione per eleganza e ricchezza compositiva e non mi sorprende affatto il tuo apprezzamento ;-) :) Inoltre, questa è anche una carta che presenta diversi elementi di ambiguità e, sì, i tre soggetti sono collegati tra loro, a quanto pare il collegamento continua anche con cupido. Ciao! :)

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dani.sanguanini@gmail.com