ingresso di Villa Nobel a Sanremo |
Mi trovo a Sanremo, ospite
della mia amica Elisabetta con la quale mi sono recata in Corso Cavallotti 116,
dove si trova un elegante e imponente edificio che si presenta in uno stile architettonico
promiscuo, tra il liberty e il moresco: Villa
Nobel.
La villa, essendo fin
dal 1973 di proprietà della Provincia di Imperia, tutt’oggi è sede di manifestazioni
culturali di alto spessore, in campo nazionale e internazionale, nel solo
interesse pubblico e senza fini di lucro, oltre che esposizione permanente, a
cura della Fondazione Nobel di Stoccolma, dedicata alle scoperte dell’Ottocento
e in memoria dei molteplici premi Nobel, insigniti a partire dal 1901.
1901 prima assegnazione premi Nobel Accademia della Musica, Stoccolma |
Qui abbiamo incontrato Enza
Manna, responsabile di Villa Nobel, con la quale abbiamo avuto il piacere di intrattenere
un’interessantissima e piacevolissima chiacchierata che riporto qui di seguito.
Buongiorno
Enza, ti andrebbe di raccontare ai lettori del mio blog come sei arrivata qui a
Villa Nobel e cosa ti ha donato di significativo questo incarico?
Sono arrivata qui nel 2007,
dopo aver partecipato a un bando di concorso. Prima di intraprendere questo prestigioso
incarico professionale lavoravo per la Provincia di Imperia, negli uffici di
Ventimiglia. A quell’epoca non immaginavo minimamente cosa mi riservasse il
futuro. In modo del tutto inaspettato si è presentata l’occasione di
partecipare a quel bando di concorso e ricordo molto bene il momento in cui mi
sentii domandare se volessi gestire Villa Nobel. Non credevo alle mie orecchie!
Anche se una vocina si insinuava nella mia mente suggerendomi se fossi all’altezza
di svolgere questo compito, non esitai un istante e risposi, con estremo
entusiasmo, che, sì, lo avrei fatto!
Enza Manna - responsabile di Villa Nobel |
Ritengo che sia stata una
delle scelte più importanti, significative e felici della mia vita, qui ho
potuto mettere a frutto un’esperienza fantastica che, in tanti anni, mi concede
ancora oggi, ogni giorno, una gioia immensa. Entrando in questo luogo, dove si
tengono numerosi eventi, conferenze e spettacoli, mi si è aperto un mondo. Non avevo
mai pensato prima di allora di poter lavorare immersa in tanta bellezza e
cultura. Qui arrivano persone da tutto il mondo, dalla Svezia, dalla Norvegia,
da ogni angolo del pianeta. Semplici turisti, scienziati, membri delle
associazioni professionali più disparate, degli avvocati, dei geologi, degli
ingegneri, … ciascuno di loro ha subito il fascino della mente di quest’uomo.
Quale
dettaglio della vita di questo grande scienziato, più di ogni altro, ha
lasciato in te un segno indelebile?
Forse, la cosa che mi ha
colpito più di ogni altra è che lui stesso non si rendeva conto di essere un
genio e il suo approccio alla sperimentazione si è sempre dimostrato umile e,
al contempo, costante e insaziabile.
Sono sempre rimasta
affascinata da una frase che Nobel usava ripetere: “Se io ho mille idee e solo
una di queste risulta essere buona, sono soddisfatto.” Considerando che nell’arco
della sua esistenza quest’uomo ha brevettato più di 350 invenzioni, la sua
affermazione non può essere dettata da altro che nell’immensa fiducia nella
creatività dell’uomo e denota il personaggio come una persona speciale.
Testamento di Nobel in italiano |
Per me queste parole hanno lo
stesso significato di quelle pronunciate da Martin Luther King, ovvero, se hai
un sogno lo devi inseguire. Trovo che egli sia un personaggio di grande stimolo
per tutti, specialmente per i giovani. Lo è stato anche per me. Una volta
iniziata l’attività a Villa Nobel, respirando la grande energia che scaturisce
da questo tempio di conoscenza, ho deciso di riprendere gli studi e mi sono
laureata a 51 anni in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo.
Sta
di fatto che proprio qui a Sanremo Nobel dettò le sue ultime volontà,
istituendo così il famoso premio Nobel. Da cosa fu spinto?
Quando giunse a Sanremo,
nel 1891, Nobel era uno tra gli uomini più ricchi d’Europa, possedeva
93 fabbriche sparse in 20 paesi del pianeta, ed era uno scienziato instancabile
che desiderava portare avanti i propri studi. Alfred Nobel era un inventore
nato, aveva registrato più di 300 brevetti e, anche se la maggior parte di essi
erano nel campo degli esplosivi, sviluppò una grande varietà di altri prodotti,
tra cui la pelle e la seta sintetica, motori ad aria calda, contatori del gas,
barche in alluminio e così via. La scoperta più importante della sua vita,
anche quella che lo rese ricco e famoso, fu senza dubbio la dinamite. Per realizzarla
prese spunto dagli studi sulla nitroglicerina, condotti circa vent’anni prima
dallo scienziato piemontese Ascanio Sobrero, e li portò a compimento stabilizzando la
sostanza. Era un
industriale che viveva in un periodo di transizione tra la società agraria e quella
moderna e in questa dimora, il 27 novembre 1895, Nobel redasse il suo
testamento definitivo con il quale destinò quasi tutte le sue proprietà alla
creazione di una fondazione i cui proventi avrebbero dovuto essere conferiti
annualmente come premio a coloro i quali, nel corso dell'anno precedente,
avessero reso all’umanità il miglior servizio nei campi della Fisica, Chimica,
Fisiologia, Medicina, Letteratura e Pace.
lo studio di Alfred Nobel |
La Fisica
e la Chimica erano i suoi campi di ricerca, anche il padre era un inventore e
un ingegnere, quindi è naturale che abbia deciso di premiare queste due
discipline. Forse, il premio per la Medicina è più legato alla
speranza che la scienza potesse creare un mondo alleggerito dalla malattia. Inoltre,
era un uomo che amava leggere e citare sia i classici che i contemporanei, per
cui era naturale anche che prevedesse di premiare chi si fosse messo in gioco,
animato da un ideale, per la Letteratura. Però è proprio il premio per la Pace,
che può apparire la scelta più paradossale, considerando che molte delle sue
invenzioni erano destinate al mondo militare, a fare la differenza.
Bertha Kinsky Von Suttner |
In
che senso, esattamente?
Intorno al 1875, quando viveva
ancora a Parigi, Nobel aveva assunto Bertha Kinsky come segretaria, la quale
lavorò solo qualche mese con lui per poi tornare in Austria a sposare il barone
Von Suttner. Tra loro nacque un’amicizia profonda, fondata su interessi comuni,
in particolare sulla letteratura e sulla filosofia, e i due rimasero in
contatto epistolare, fino alla morte di Nobel.
Bertha Kinsky, Von Suttner da
sposata, divenne una figura centrale del movimento pacifista, grazie al suo
libro, tradotto in moltissime lingue, “Abbasso le armi”. Nobel sovvenzionò i
convegni e le attività pacifiste di Bertha e partecipò addirittura a uno di
questi, che si tenne a Berna, sebbene in incognito. È assolutamente probabile
che il legame affettivo provato per Bertha abbia spinto Nobel a istituire il
premio per la Pace che, nel 1905, venne attribuito proprio a lei. Questo intreccio
amoroso, seppure platonico, è andato al di là della vita e della morte. E pensare che Nobel, prima di conoscere Bertha, aveva idee del tutto contrapposte sulle modalità per ottenere uno status di non belligeranza tra i popoli!
pontile nel giardino della villa da cui Nobel effettuava gli esperimenti di lancio delle torpedini |
Oltretutto, e lo indico quale
segno di lungimiranza da parte di Nobel, tutti i premi vengono assegnati a
Stoccolma, tranne uno: quello per la Pace, che viene elargito a Oslo. Questa disposizione
fu fortemente voluta da Nobel in quanto a quel tempo, Svezia e Norvegia, pur
essendo ancora unite dal punto di vista politico, stavano attraversando una
fase molto delicata di inasprimento, una guerra fratricida, che si risolse un
anno dopo la morte dello scienziato: egli aveva messo un seme anche se non ne
avrebbe visto i frutti!
Ti
ringrazio moltissimo, Enza, per questa preziosa conversazione, anche a nome dei
miei lettori.
Grazie a te e ai tuoi lettori.
Ti invito a tornare a trovarmi il 10 dicembre, insieme a Elisabetta, così
andremo al Casinò per assistere al collegamento, in diretta streaming da
Stoccolma, della cerimonia di consegna dei premi Nobel. Ricordo, inoltre, a
chiunque fosse interessato, che tutte queste informazioni e molte altre ancora
possono esser lette direttamente sul sito www.villanobel.provincia.it e che
sul sito di Sanremonews.it/manifestazioni sono disponibili tutte le date delle
rappresentazioni in costume della vita di Nobel, qui a Villa Nobel, a cura di
Marco Macchi e la Cooperativa Arcadia – Liguria da scoprire.
vita di Nobel in breve |
Cari amici, in un primo
momento avevo pensato di inserire, oltre all’intervista a Enza Manni, anche una
sezione biografica sulla vita di Alfred Nobel, ma ho poi deciso di dare risalto
unicamente alla bella esposizione della responsabile del museo, che è stata
bravissima a coglierne i punti di vista topici.
In occasione della visita di
dicembre, creerò un nuovo post dedicato alla vita di Nobel nel quale passerò in
rassegna le tappe essenziali del suo prezioso operato, mettendole in correlazione
con gli aspetti più personali.
Pertanto, l’articolo si chiude
qui, mi auguro che sia stato di vostro gradimento e vi ricordo che, se voleste
porgere ulteriori domande alla nostra ospite su Villa Nobel, potrete farlo scrivendo
nella sezione commenti.
Vi invito con entusiasmo a
visitare Villa Nobel, ne rimarrete molto sorpresi e soddisfatti!
Un caro saluto e a presto! ^__^
N.d.R.: tutte le foto sono state personalmente scattate presso Villa Nobel, Corso Cavallotti, 116, Sanremo.
Una bellissima esperienza di profondo arricchimento umano e culturale. Quando si presentano occasioni come quella capitata a Enza Manna, l'esistenza cambia volto. La bellezza della cultura, del conoscere, giornalmente inizia a sovrastare l'intorno. Grazie per questo articolo che riesce a rifuggire dall'attualità più stretta, rivalutando la cultura e il sapere come massima aspirazione umana. Complimenti, Clem!
RispondiEliminaGrazie infinite, carissima Annamaria! È vero, l’esperienza della nostra ospite è decisamente significativa e di grandissimo incoraggiamento per noi tutti e, citando Gadamer, “La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso tra tutti, anziché diminuire diventa più grande”. Un abbraccio affettuosissimo!
EliminaNon avevo idea che Nobel avesse più di 300 brevetti al suo attivo.
RispondiEliminaComunque alcune cose sarebbero da rivedere.
"Intorno al 1976, quando viveva ancora a Parigi" Ovviamente è il 1876! Penso sia solo un refuso.
Fisiologia e Medicina sono lo stesso premio (in Italia lo chiamiamo più semplicemente premio Nobel per la Medicina).
Infine non è proprio esatto affermare che "molte delle sue invenzioni erano destinate al mondo militare". E' vero che la dinamite ha trovato subito applicazioni belliche, ma i suoi utilizzi iniziali erano piuttosto nel campo minerario e delle costruzioni.
Ha registrato circa 350 brevetti, sì. Grazie della segnalazione dei refusi, li ho corretti. :) È esatto, invece, sostenere che molte sue invenzioni avessero attinenza col mondo militare, come ad esempio il silenziatore di fucili. La dinamite, aveva inizialmente altre destinazioni d'uso, quali la realizzazione di grandi opere, come la galleria del San Gottardo, ma poi è stata impiegata anche in ambito bellico... ogni passaggio è documentabile con le foto di cui sono in possesso e ne parlerò a dicembre.
EliminaCapito, anche se io mi riferivo soprattutto alla dinamite.
EliminaFino a dicembre...?
Eh, sì perché a dicembre c'è la consegna dei premi annunciati a ottobre ... Dai, magari anticipo a ottobre :)
EliminaCiao Marco, grazie di tutto e passo presto sui tuoi 2 post per lasciare il mio commento (li ho già letti, sia quello della personalità che quello di chimica)
Grazie a Clementina che mi ha portata a visitare un pezzo di storia. Vivo a Sanremo da decenni e non ho mai saputo che questa villa contenesse un museo. Ho visto varie volte la pubblicità di manifestazioni importanti ma per motivi di lavoro non sono mai riuscita ad andare perdendomi così qualcosa di veramente unico. Grazie anche ad Enza che conosco da un anno e mi ha invitata più volte ad andarla a trovare. Consiglio di non farsi scappare l'occasione e di non aspettare anni come me.
RispondiEliminaMa va! :) Invece, sottolineo l'invito a visitare Villa Nobel, che è bellissima ed emozionante.
EliminaBacio :*
Dal profondo della mia ignoranza confesso che non conoscevo questa residenza, ignoravo che Nobel avesse anche una casa ligure (d'altro canto erano e sono tuttora molti i nordeuropei che non disdegnano un soggiorno vacanziero in riviera).
RispondiEliminaÈ stata la dimora di Nobel negli ultimi anni di vita, cioè da quando aveva circa 57/58 anni, fino ai 63. La scelta del posto probabilmente è legata a più fattori. Doveva lasciare Parigi per problemi con il governo francese, il clima di Sanremo era più adatto di quello nordico, soprattutto per i suoi disturbi di salute, inoltre Sanremo è a pochi chilometri da Nizza e dal cuore dell'Europa.
EliminaBellissima la dimora di Alfred Nobel, la prossima volta che passerò a Sanremo la visiterò senza dubbio!
RispondiEliminaOttima scelta
EliminaCiao Francesca grazie del passaggio :)
Intervista molto interessante!
RispondiEliminaGrazie, molto gentile :)
EliminaDove trovare il testo veramente completo (lasciti a familiari ecc., annotazioni a margine, ecc.) del testamento di Nobel?
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