Zum-pa-pa… zum-pa-pa… zum-pa-pa…
torna la rubrica dei Tarocchi… e lo fa con l’arcano VI, L’Innamorato!
Cari lettori, mi riaffaccio
nella blogosfera dopo qualche giorno di assenza e sono molto felice di potermi finalmente fermare a chiacchierare con voi!
Se mi chiedeste di descrivere con un
aggettivo il ritmo della
settimana appena trascorsa, di primo acchito risponderei con un timido “sincopato”, ma so bene che non basterebbe. Avete presente un frullatore impostato sulla massima velocità?
Ecco, più o meno l’immagine da restituirvi è questa ;-). Ciò vale soprattutto per il week
end, durante il quale sono stata risucchiata dalla vertiginosa attività di
volontariato dedicata alle “Giornate di Primavera del FAI”. Sono stati momenti
molto belli, ma altrettanto impegnativi, tanto da indurmi a fare uscire il mio
post oggi, anziché ieri e a sospendere provvisoriamente qualsiasi altra attività.
Quindi, bando alle ciance e torniamo sul pezzo!
C’è chi chiama questa carta Gli Amanti e chi, invece, L’Innamorato. Io ho sempre preferito la
seconda definizione e vi spiegherò presto anche perché.
Prima, però, desidero mostrarvi
come la raffigurazione di questa lama si è modificata nel tempo.
Arcano VI, Mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, Cary-Yale |
L’arcano VI nel mazzo Cary-Yale, ad opera di Bonifacio
Brembo (1420- 1480), raffigura due
giovani durante la cerimonia della “dextrarum
iunctio” cioè l’unione della mano destra quale rito nuziale, emblema di indissolubile legame fra i due.
I giovani appaiono a figura
intera in un giardino nel quale si staglia una tenda a baldacchino che li
sovrasta, mostrando lo stemma Visconteo unito a un altro, sul quale spicca uno
scudo rosso intersecato da una croce d’argento. Ai loro piedi si scorge un cagnolino bianco che allude alla pudicizia e alla fedeltà,
mentre sopra le loro teste si trova un Cupido pronto a scagliare la sua
freccia. I due giovani si guardano vicendevolmente, ma ignorano la presenza del
fanciullo alato nascosto dal drappo, e il bambino a sua volta bendato, non
vede nulla e quindi non saprà mai chi andrà a colpire.
L’immagine del Cupido, dio dell’amore, figlio di
Venere e Marte (per alcuni Mercurio) era diffusissima durante il Rinascimento e
la sua fanciullezza viene interpretata in più modi. In primo luogo, essa parla dell’eterna giovinezza e dell’incoscienza del sentimento amoroso (infatti Cupido gioca
con gli esseri umani, cacciandoli, ferendoli, infiammandoli, senza mai rendersi
conto del male che può loro arrecare). Un altro elemento che contraddistingue questa immagine è la nudità,
simbolicamente affiancata alla capacità del sentimento di privare gli uomini di
ogni bene: abiti, possedimenti, buon senso, saggezza. La cecità, inoltre, (spesso viene rappresentato bendato) allude, da
una parte al disinteresse di questa divinità verso l’obiettivo che va a colpire
(il ricco e il povero, il bello e il brutto, il giovane e il vecchio, la sua
freccia colpisce ogni individuo indistintamente), dall’altra, simboleggia l’effetto prodotto su chi viene raggiunto dal dardo, perché nessuno si dimostra più cieco
di colui che viene influenzato dall’amore.
Arcano VI, Tarocchi di Marsiglia |
Arriviamo, dunque, a occuparci
del nostro Tarocco di Marsiglia.
Ebbene, qui l’impianto iconografico è cambiato; nella raffigurazione non troviamo più due personaggi, bensì tre, ovvero un uomo e due donne.
Ebbene, qui l’impianto iconografico è cambiato; nella raffigurazione non troviamo più due personaggi, bensì tre, ovvero un uomo e due donne.
Ercole al bivio, Annibale Carracci (1595-1596) |
Per come si presenta ora, l’arcano
riconduce al mito di “Ercole al bivio”, soggetto presente in numerose opere figurative, ad esempio nell’affresco
realizzato tra il 1595 e 1596 da Annibale Carracci
e originariamente situato nel Camerino del Cardinal Farnese, a Palazzo Farnese,
Roma. Infatti, in quest’opera troviamo un Ercole seduto e appoggiato alla sua clava pensieroso
di fronte alle profferte di due fanciulle. Quella di destra, con veste
trasparente, rappresenta il Piacere che indica una strada piana, lungo la quale però trovano dimora anche carte da
gioco, maschere teatrali e strumenti musicali che alludono all’inganno. La
donna vestita a sinistra, invece rappresenta la Virtù che indica a Ercole una strada faticosa, stretta e in salita, in
cima alla quale però lo attende il cavallo alato Pegaso, emblema del casato
Farnese, ma anche simbolo di virtù e mezzo di ascensione al cielo, che lo
condurrà alla gloria.
Raccogliendo il suggerimento
di un conoscente con il quale ho intrattenuto un’intensa conversazione sull’affresco
in questione, vi propongo uno stralcio del testo del librettista
Agostino Manni creato per la “Rappresentatione di anima et di corpo”,
composizione musicale barocca di Emilio
de’ Cavalieri (intimo amico di Michelangelo) portata in scena nel febbraio
del 1660, a Roma. Si tratta di un dialogo tra tre personaggi, il Piacere, il
Corpo e l’Anima.
Il Piacere:
“Chi gioia vuol, chi brama gustar spassi e piacere mentre il tempo lo
chiama, venga, venga a godere, getti gli affanni suoi, corra a gioir con noi.
Gli augelli pargoletti cantan su gli arboscelli: i pesci semplicetti guizzano
pei ruscelli, e invitano al piacere con numerose schiere. Ridono i prati
erbosi, c’han colorito i manti; le selve, e i boschi ombrosi son lieti e
festeggianti: ogni piaggia fiorita all’allegrezza invita.”
Il Corpo:
“A questi suoni e canti, Alma muover mi sento come la foglia al vento.”
L’Anima:
“Come ti cangi presto? Sta’ forte e non temere, quest’è falso piacere.”
Il Piacere:
“O canti, o risi, o graziosi amori, fresch’acque, prati molli, aure
serene, grate armonie, che rallegrate i cori, conviti, pasti, e saporite cene,
vesti leggiadre, e dilettosi odori, trionfi, e feste d’allegrezza piene,
diletto, gusto, giubilo e piacere, beata l’alma, che vi può godere”
L’Anima:
“Non vi cred’io no, no, li vostri inganni io so: tutte le vostre cose
che paion dilettose, al fin son tutte amare: beata l’alma, che ne sa mancare.”
Il Piacere, rivolgendosi a due compagni:
“Cacciate via i pensieri torbidi, tristi, neri, aprite, aprite il petto
al piacere, e al diletto, aprite, aprite il core a la gioia, e all’amore, dolce
diletto, ch’allegra il petto, soave ardore, gioia del core.”
L’Anima:
“Via, via false sirene, di frodi e inganni piene. Il fin del vostro canto,
occupa sempre il pianto: ogni diletto è breve. Ma quel ch’affliggerà, finir non
deve.”
La chiusa del Piacere:
“Or poi che non v’aggrada la lieta compagnia, ce n’anderem per strada,
dov’altri ci desia: che per aver contento, verranno a cento a cento.”
Dal mio punto di vista è
interessante. E voi, cosa ne dite?
Arcano VI, Tarocchi di Marsiglia |
Veniamo all’interpretazione fornita da Laura TUAN.
La Tuan accoglie
l’interpretazione tradizionale. L’arcano VI,
pertanto, si ispira alla scena mitologica del giovane Ercole di fronte al bivio,
cioè egli si trova in una situazione che, facendo fortemente leva sul libero arbitrio,
determinerà il futuro della sua esistenza.
Il protagonista della scena è
dunque affiancato da due donne rappresentanti la mollezza e il rigore. Come
l’eroe greco, il giovane esita indeciso tra la promessa delle soddisfazioni morali e quella della
dispensatrice di piacere.
In questo caso la carta indica
una scelta e una situazione ancora
fluida, non ancora determinata. Se la lama appare diritta o abbinata ad altre
fortemente positive, la scelta sarà libera da pressioni esterne;
diversamente, si tratterà di una decisione problematica.
Un ulteriore significato attribuito all’arcano da questa autrice è quello di attesa, in riferimento a rapporti ancora in formazione.
In sintesi, i significati positivi attribuiti da
Laura Tuan alla lama sono: Innamoramento,
Scelta in ambito affettivo, Progetti matrimoniali, Amicizia, Altruismo,
Bellezza, Affinità, Fedeltà, Fecondità fisica o spirituale, Esame/prova
superata, Alleanze, Giovane innamorato, Artista, Bambini. Il consiglio che
sembra emergere dall’arcano è di fidarsi dell’intuito per poi agire.
Sul piano negativo, invece, l’autrice ci parla di: Dubbio, Contraddizioni e
ripensamenti, Inganni, Stato di dipendenza da fattori esterni. In questo caso
il consiglio si ribalta e invita alla ponderazione prima di passare all’azione.
Per quanto concerne l’arcano
VI, nella variante iconografica tipica dei Tarocchi
di Marsiglia, oltre all’esposizione finora affrontata, che è
poi quella avallata dalla maggior parte dei critici, ve n’è un’altra. Ebbene,
quest’ultima interpretazione si rivelerà ,
senza nessun’ombra di dubbio, alquanto meritevole di attenzione.
Arcano VI L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia |
Infatti, Alejandro JODOROWSKY fornisce per questa lama un’originale chiave
di lettura.
Anzitutto, egli pone in primo
piano il carattere ambiguo della carta che non sembra affatto prestarsi a una decodifica univoca. In prima istanza, per esempio, ci
si potrebbe chiedere: chi è il vero
protagonista di questa scena? Vi sono quattro figure dalle sembianze umane
(le tre persone e il Cupido), il sole e la terra (arata e ben in vista). A
quale di queste figure corrisponderà L’Innamorato?
In seconda istanza, la carta sembra
stimolare riflessioni sulle poco comprensibili relazioni tra i vari
protagonisti. Per esempio, cosa sta
succedendo in seno a questo terzetto? Un litigio? Una negoziazione? Una
scelta? Un’unione? Che ruolo gioca l’angelo? E il sole? E la terra?
Soffermiamoci un momento sui DETTAGLI. I primi da
prendere in considerazione sono gli sguardi.
L’angelo sembra guardare il giovane in centro, o il personaggio
sulla destra, il quale a sua volta non si capisce se stia fissando il
giovane o il vuoto. Intanto il giovane e il personaggio a sinistra si osservano.
Partendo dalla varietà di questi sguardi, è
possibile ipotizzare che i tre personaggi rappresentino l’umanità intera?
Anche la posizione delle mani raffigurate descrive una scena
complessa e tutt’altro che chiara.
Iniziamo con il personaggio
di sinistra, una donna con la testa cinta di foglie verdi. La vediamo appoggiare una mano sulla spalla del giovane al centro. Si tratta di un gesto di
protezione, di allontanamento, o di una spinta? Con l’altra mano, invece, ella sfiora l’orlo del
vestito del giovane al centro della scena. Sta tentando di avvicinarsi o lo sta respingendo?
Ora osserviamo il giovane
al centro. Con la mano destra egli si stringe la cintura. E con la sinistra? Sta
sfiorando il mantello della donna sulla destra, o intende sfiorarne il ventre? Sta forse proteggendo questa donna? E da cosa? Di sicuro, mentre egli compie
il gesto, il suo sguardo volge a sinistra.
E ancora, la corona di verde
indossata dalla donna a sinistra sarà alloro? L’alloro alluderà a una mente
illuminata, o a una mente trionfante e dominatrice?
Quale sarà la lettura
corretta? Difficile stabilirlo, anche perché le ipotesi sui rapporti che
legano i tre personaggi sembrano infinite:
una donna che scopre il marito con l’amante… un giovane che presenta alla madre
la fidanzata… una mezzana che offre una prostituta a un viandante… un uomo che
deve scegliere tra due donne (o tra vizio e virtù, come vuole l’interpretazione
tradizionale)… una madre innamorata del fidanzato della figlia… una figlia che
chiede alla madre il permesso di frequentare il ragazzo che ha scelto… una
madre che predilige un figlio rispetto alla figlia…
Siamo sicuri solo di una cosa:
l’arcano ci parla di relazioni, di unioni (o disunioni), di scelte sociali ed emozionali.
I tre personaggi potrebbero anche
rappresentare le tre dimensioni dell’essere umano: intelletto, emozione, sessualità. Quindi, tre aspetti di un
unico personaggio.
La terra ai piedi di questi individui risulta arata, forse a indicare che per arrivare al VI arcano occorre aver fatto un lungo lavoro preliminare di tipo psicologico, culturale,
spirituale.
Arcano VI, L'Innamorato, Mazzo di Marsiglia, particolare |
E se il grande innamorato fosse il Sole?
Potrebbe essere inteso come fonte dell’amore
universale.
E se fosse il Cupido? In fondo, essendo raffigurato
con le fattezze fanciullesche, potrebbe indicare l’amore che si rinnova di
continuo.
Insomma, secondo Jodorowsky questa lama spinge inequivocabilmente
a porci domande sul nostro stato emozionale nel momento della consultazione del mazzo,
ponendo l’attenzione su quanto siamo, o non
siamo, soddisfatti di ciò che facciamo. Qualunque sia la domanda scelta nel
momento della consultazione la carta invita a una riflessione.
Le parole chiave proposte da questo autore sono: Eros, Cuore, Unione, Dimensione
emozionale, Conflitto, Ambiguità, Triangolo amoroso, Vita sociale, Comunità,
Fratelli, Fare ciò che ci piace…
Bene, bene, il post si chiude
qui. Vi invito a sbizzarrirvi nelle
vostre interpretazioni, lasciandone traccia nello spazio dei commenti.
Buona settimana, un caro
saluto e a presto! ^__^
N.d.R.: mi sono accorta che, nella
fretta di pubblicare il post, avevo sistemato le varie parti in modo caotico. L’attuale
versione è stata revisionata e corretta in maniera definitiva… meglio tardi che
mai… chiedo scusa ai miei lettori, perdonatemi! :-)
BIBLIOGRAFIA:
Rappresentatione
di anima et di corpo, testo di Agostino Manni, musica di Emilio de’
Cavalieri, Creative Commons, MediaWiki
La
Via dei Tarocchi, Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa,
Universale Economica Feltrinelli
Il
Linguaggio segreto dei Tarocchi, Laura Tuan, De vecchi
Editore
ICONOGRAFIA:
Immagine 1: Arcano
VI del mazzo Tarocchi Visconti di Modrone, detti anche Cary-Yale, XV secolo,
Bonifacio Brembo, Yale University.
Immagine 2: Ercole
al bivio, Annibale Carracci, 1595-1596, attualmente esposto al Museo
nazionale di Capodimonte, Napoli
Immagine 3 e 6:
Arcano VI, L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia.
Immagine 4: Nota di Redazione
Immagine 5:
Arcano VI, L’Innamorato, Mazzo di Marsiglia, particolare di Sole e Cupido.
Cara Clementina, non sono un'appassionata di tarocchi. Rispetto il tuo gusto e come sempre l'accuratezza con cui tratti questo argomento. Ho pochissimo tempo per cui leggerò con calma. Per ora mi soffermo su quel riferimento al FAI.
RispondiEliminaSei una volontaria di questo meraviglioso ente?!
Dedicaci ti prego un post. Davvero personalmente vorrei sapere tutto quello che comporta questo tipo di volontariato, che mi affascina non poco. :)
EliminaCiao Luana, accolgo a braccia aperte il tuo invito a realizzare un post sul FAI. Sarà per me una splendida occasione nella quale potrò descrivervi in cosa consiste l'attività di volontariato, mia e di tantissimi altri.
Pertanto, grazie di cuore, un forte abbraccio e a presto! :)
Interessante disanima, Clementina. Ma mi domando: nessuno si è ancora accorto che l'altezza delle cinque mani in vista corrisponde alle posizioni dei primi cinque chakra?
RispondiEliminaIl primo e il quinto chakra non sono esattamente nelle posizioni indicate dalle mani!
EliminaUn abbraccio.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaIn linea d'aria invece sì, lo sono. Pensa tu se avessero messo una delle mani sulla gola e l'altra sull'inguine. Allora sì che la carta sarebbe diventata davvero illeggibile.
EliminaI tarocchi sono forse l'unico caso esistente in cui il famoso detto "un'immagine vale mille parole" può esser preso alla lettera. Personalmente li considero uno dei più grandi libri mai scritti, allo stesso livello della Divina Commedia e dell'Odissea.
EliminaChe io sappia non si è mai pronunciato nessuno in questo senso. Invece trovo la tua lettura molto interessante. Le mani sono effettivamente poste all'altezza corrispondente ai primi cinque chakra e giustamente, come già hai sottolineato, non avrebbero potuto essere sul punto preciso per più di una ragione.
EliminaPrendendo per buona l'ipotesi, e non vedo perché non dovrebbe essere tale, verrebbero ulteriormente sottolineate la sfera della comunicazione (quinto chakra), quella dei sentimenti (quarto chakra), quella dell'energia (terzo chakra), quella del piacere (secondo chakra) e quella del governo degli istinti. ;-)
Scusa il disguido, Ivano, volevo solo dirti che la penso esattamente come te.
EliminaIo trovo che la carta degli Amanti sia subdola, un po' come la scelta di Achille, quindi ogni volta che appare faccio sempre attenzione.
RispondiEliminaTi abbraccio!
È una carta che richiede una valutazione molto attenta e che invita a riflettere sulle scelte, o appena fatte o molto prossime. Fai bene a usare cautela :)
EliminaUn abbraccio, ciao!
Intanto lasciamo dire che l’arcano VI nel mazzo Cary-Yale è raffigurato in maniera a dir poco sontuosa. Belli quei serpentelli sulla tenda, mi ricordano qualcosa. ;) Indubbiamente si tratta di una carta dal significato molto complesso che si presta a diverse letture, specialmente nelle posture dei tre personaggi e nell'ambiguità di sguardi e atteggiamenti. L'unica cosa sicura è che sono tutti e tre collegati.
RispondiEliminaLe lame del mazzo Visconti sono davvero degne di ammirazione per eleganza e ricchezza compositiva e non mi sorprende affatto il tuo apprezzamento ;-) :) Inoltre, questa è anche una carta che presenta diversi elementi di ambiguità e, sì, i tre soggetti sono collegati tra loro, a quanto pare il collegamento continua anche con cupido. Ciao! :)
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