Carissimi, il nostro viaggio tra
gli Arcani Maggiori continua.
Avevamo incontrato L’Innamorato,
una lama attraverso cui ci siamo trovati di fronte a una scelta, una scelta
fatta con l’anima, ora incontriamo il settimo Arcano, Il Carro. I significati di questa lama sono molteplici, ve ne
accorgerete presto.
Andiamo a conoscerli!
Anche se incappiamo subito in un giovane principe, il nome di questa carta non allude al personaggio, com’era sempre accaduto finora, ma al veicolo sul quale egli viaggia: il Carro, appunto.
Iniziamo dicendo che ci troviamo di fronte a una lama che parla di azione, di movimento. Anche il numero abbinato a questo Tarocco, il VII, è un numero primo, divisibile solo per se stesso e che appartiene, dunque, anche alla famiglia dei numeri infiniti. Questo numero, fin dall’antichità, è stato considerato sacro, potente, magico e di buon auspicio, basterà ricordare i sette colori dell’arcobaleno, le sette note musicali, i Sette Spiriti di Dio citati nell’Apocalisse (usati anche per riferirsi alla perfezione e al completamento), i sette vizi e le sette virtù, i sette arcangeli della tradizione giudaica del Libro di Enoch, i sette giorni della settimana, i sette pianeti dell’astronomia antica, i sette sigilli dell’Apocalisse, i sette sacramenti,…
Proseguendo nella mia ricerca,
vi propongo anche questa coincidenza: ritroviamo il numero sette e il carro anche ne
La Divina Commedia di Dante, nel
Canto XXIX. Qui, Dante e Matelda risalgono le sponde del fiume Lete. Poco
lontano, a Dante sembra di vedere nell’aria sette alberi d’oro, che però quando
si avvicina gli appaiono chiaramente come sette candelabri che risplendono in
modo tale da rischiarare tutto il cielo. Matelda invita il poeta a osservare
non solo i candelabri, ma ciò che avviene dentro ad essi e Dante nota sette
liste luminose, lasciate dalle lampade, simili ai colori dell'arcobaleno. Dietro
ai candelabri avanzano ventiquattro vecchi che cantano le lodi alla Vergine e,
al loro seguito, giungono quattro animali che circondano un carro trionfale a
due ruote… :
“Ed ecco un lustro sùbito trascorse
da
tutte parti per la gran foresta,
tal
che di balenar mi mise in forse...
Sotto
così bel ciel com’io diviso,
ventiquattro
seniori, a due a due,
coronati
venien di fiordaliso [...]
Lo
spazio dentro a lor quattro contenne
un
carro, in su due rote, triunfale,
ch’al
collo d’un grifon tirato venne[...].
Beatrice incontra Dante, William Blake |
Tornando ai Tarocchi di
Marsiglia, e ai significati di questa carta sottolineati da Jodorowsky e Tuan, ci
soffermiamo sul suo aspetto iconografico.
Ecco, infatti, davanti a noi un Carro di forma cubica, sormontato da un
baldacchino e trainato da due cavalli, i quali tirano in due direzioni opposte,
pur guardando entrambi a destra, cioè nella stessa direzione in cui guarda il
conducente. Questo conducente, come abbiamo già detto, è un giovane principe,
il quale regge uno scettro d’oro nella
mano destra.
Com’è possibile vedere nella
rappresentazione, il principe non ha bisogno di usare le briglie per condurre
il carro, gli basta la sua asta dorata con la quale capta le energie del mondo
e dirige il cocchio.
I due cavalli rappresentano le forze vitali, gli istinti abissali e la
ragione. In pratica, il Carro può essere interpretato anche come la mente. Per esempio, Platone, nel suo
Fedro, descrive
la mente come un carro trainato da un cavallo bianco e uno nero
(rispettivamente l’istinto e la ragione).
Già da questi pochi elementi è
chiaro che il principe, che vediamo all’interno di questo veicolo, domina,
sicuro, la situazione e, nonostante la quiete del suo apparire, egli vigila con
riflessi prontissimi. Il suo scettro domina la vita materiale. Sulle spalle di
questo personaggio vediamo due maschere, due mezze lune, che potrebbero rappresentare il passato e il futuro,
oppure il positivo e il negativo, o il tempo e lo spazio, oppure, come
suggerisce Laura Tuan, potrebbero rappresentare le emozioni, gli istinti sui
quali ha già ottenuto il dominio.
Il Carro, infatti, è una lama
che ci parla di mistero: il mistero
esteriore il cui scopo è quello di condurci al mistero interiore.
Abbiamo detto che i due
cavalli trainano in due direzioni opposte, ma essi hanno una meta comune,
poiché, come il guidatore, guardano entrambi a destra. Quindi, tra i tanti
significati, abbiamo l’unità di intenti e l’unità di direzione.
Le quattro colonne che racchiudono lo spazio in
cui il giovane si muove fanno riferimento, sia alle colonne del Tempio, sia ai
quattro elementi (acqua, terra, fuoco, aria).
Il principe si trova in alto e
in questa posizione riesce ad avere un punto
di vista superiore e centrale che gli consente di superare il concetto di
dualità delle cose.
Questa situazione di
equilibrio dato dal movimento e di movimento, dato dall’equilibrio, rimanda a
una condizione di dinamismo che ci ricorda il senso de I’Ching: “l’esistenza si
costruisce sul mutamento”.
Così come per gli orientali è
chiaro che tutto nell’universo avviene costantemente attraverso il trapasso di
un fenomeno in un altro, anche nei Tarocchi di Marsiglia è altrettanto chiaro
che non ci si possa sottrarre a questa legge. Non per nulla il Carro ci ricorda
quanto sia importante procedere verso una direzione unitaria per andare
incontro a un processo di trasformazione.
Ecco, dunque, un altro
importante significato di questa carta che ci indica un importante punto di svolta sul cammino spirituale in cui è vitale
domandarsi come ci stiamo muovendo sul sentiero, mettendo alla prova i nostri
pregiudizi e i nostri modelli routinari.
Continuando a guardare Il
Carro, ci accorgiamo che sembra quasi di vedere il carro di Helios, il Sole, che percorreva la volta celeste dall’alba
al tramonto per tuffarsi poi negli abissi del maree illuminare, così, il mondo
intero.
Il carro di Helios ci riporta
anche al Carro di Fuoco di Elia, citato nell’Antico Testamento,
nel Secondo Libro dei Re, Capitolo 2: “Mentre camminavano conversando, ecco un
carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel
turbine verso il cielo.”
Ascensione al cielo del profeta Elia, Novgorod,
seconda metà del XIII secolo |
L’iconografia cristiana delle
origini ha utilizzato spesso iconografie pagane, in particolare nei primi tre
secoli. Due di queste sono il Sol radiante e il Carro di sole, entrambi
collegati al concetto di Sol Invictus.
Un mosaico forse raffigurante
Gesù come Apollo-Helios è stato scoperto in un mausoleo sotto la basilica di
San Pietro e datato circa al 250, nel periodo cioè delle persecuzioni di
Valeriano. La valenza cristiana del mosaico si dedurrebbe dai tralci di vite
che circondano l’immagine del dio Helios.
Mosaico del III secolo nella Necropoli vaticana
sotto la basilica di San Pietro |
In pratica, l’arcano Il Carro
potrebbe avere un collegamento anche
con la festività del Dies Natalis Solis
Invicti (“Giorno di nascita del Sole Invitto”) che, fin dall’antichità,
veniva celebrata nel momento dell’anno in cui la durata del giorno cominciava
ad aumentare dopo il solstizio d’inverno: la “rinascita” del sole.
Fondamentalmente, il Carro
indica lo stato di colui che riesce a dominare ogni aspetto della propria vita,
servendosene per andare avanti.
Di conseguenza, questo Arcano ci
richiama a prestare attenzione alla nostra disposizione
mentale e spirituale nel momento in cui ci attiviamo per affrontare i nostri
problemi.
Pertanto, Il Carro, è una
carta di trionfo sugli eventi, sulle
difficoltà. Rappresenta anche (o soprattutto) la traversata dell’uomo nella materia per raggiungere il mondo
spirituale.
È una carta che parla di impegno da prendere in fretta, ci parla
di proseguimento nella ricerca del sé,
evoca la ricerca alchemica.
In particolare, vi segnalo un paio
di passaggi della lettura di questo arcano, rispettivamente da parte di
Jodorowsky e Tuan.
Secondo Jodorowsky:
“Si tratta di una carta che
cammina verso il successo. Gli unici pericoli sono l’imprudenza e l’inflessibilità
del conquistatore, che non ha dubbi circa la legittimità della sua conquista…
Il Carro incita a porsi delle domande sui mezzi che si utilizzano per
intervenire sul mondo e sul modo con cui uno guida la propria vita”
Secondo Tuan:
“Maturato attraverso le scelte
e le prove, il consultante sperimenta una nuova condizione di consapevolezza,
stabilità emotiva, fiducia in se stesso, autocontrollo. Una nuova fase, attiva
ed energica dell’esistenza, arricchita da progetti, conquiste, riuscita
ottenuta grazie alle proprie capacità direttive e alla facoltà di persuadere
facilmente chi incontra… Carta di espansione e di massima indipendenza, non
esclude tuttavia qualche rischio… Non mancheranno gli aiuti insperati,
protezioni, appoggi: un periodo di lotta e di esperienza, spesso solitaria,
estremamente fecondo”
Bene,
cari amici, cosa pensate di questo tarocco? Siete rimasti colpiti da qualche suo
dettaglio? Da cosa, eventualmente, e perché?
Buon proseguimento di
settimana e a presto! :)
BIBLIOGRAFIA:
La Via dei Tarocchi, Alejandro
Jodorowsky e Marianne Costa, Universale Economica Feltrinelli
Il Linguaggio segreto dei
Tarocchi, Laura Tuan, De vecchi Editore
ICONOGRAFIA:
“Sinassi dell’Arcangelo
Michele”. Icona ortodossa dei sette Arcangeli presso la Chiesa Ortodossa Russa,
di Nižnij Novgorod, dell’Assemblea dell’Arcangelo Michele. Tempera su legno,
XIX sec. Wikipedia
Beatrice incontra Dante,
William Blake, Tate Britain, Londra, 1824 – 1827, Wikipedia
Ascensione al cielo del
profeta Elia, Novgorod, seconda metà del XIII secolo, tempera su tavola,
Collezione Intesa Sanpaolo, Gallerie d’Italia - Palazzo Leoni Montanari,
Vicenza.
Sol Invictus, Wikipedia
Mosaico sotto la Basilica di
San Pietro, Wikipedia
Resto sempre perplesso nel sentir dire 7 note, quando poi son 12...
RispondiEliminaComunque in alcune raffigurazioni invece dei due cavalli c'è una coppia di sfingi, ma sempre una bianca e una nera...
Ma la tradizione parla di sette note, non è una mia idea
EliminaIn questa mia rubrica, inoltre, mi occupo esclusivamente di Tarocchi di Marsiglia e in queste lame il carro è trainato sempre e solo da cavalli.
In altri mazzi, invece, come quello di With e di Rider, le sfingi prendono il posto dei cavalli, tuttavia questi non sono tarocchi classici :)
Infatti... Viene confuso il nome delle note ( che sono sette) con la loro quantità ( 12 appunto) e purtroppo, se un errore viene ripetuto per tanto tempo, entra a far parte dell'ideologia comune.
EliminaMi incuriosisce quella specie di stemma al centro tra i due cavalli dalla forma così particolare. Nessuno dei tuoi autori di riferimento dice qualcosa al riguardo?
RispondiEliminaIl blasone è sempre presente nella lama del mazzo dei Tarocchi di Marsiglia, ma a seconda dell’autore delle varie rappresentazioni può ospitare iniziali diverse (nel caso del mio mazzo, C.B.), oppure simboli diversi. Hai posto una bella domanda, complimenti!
EliminaPer esempio, Jodorowsky ha realizzato un mazzo nel quale il blasone tra i due cavalli, nell’arcano de Il Carro, contiene una goccia verde che sta a raffigurare una goccia di eternità incastonata nella mente e quella goccia sarebbe l’unico atomo, di tutto l’organismo umano, a sopravvivere dopo la morte fisica.
Grazie del passaggio, Ivano, e a presto! :)
Grazie a te, soprattutto per questa ultima informazione sui blasoni che mi era ignota :-)
EliminaMi colpiscono i significati di questo tarocco, più che un suo dettaglio specifico. La capacità di dominare ogni aspetto della propria vita e servirsene per andare avanti è preziosa! Inoltre l’unità di intenti e di direzione è un concetto fondamentale che ultimamente mi si ripresenta spesso. Bel post! :)
RispondiEliminaCiao Grazia, è vero, si tratta di significati rilevanti e molto positivi!
EliminaIl rischio in questo caso è l'insorgere dell'arroganza nel senso che, sentendoci estremamente sicuri, tendiamo a pensarci già in possesso di una consapevolezza ancora lontana dall'essere acquisita, allentando o rifiutando il legame con i veri maestri.
Il monito è dunque ad agire con il cuore del fanciullo innocente.
Sono contenta che ti sia piaciuto il post, ti abbraccio! :)
Il carro peraltro rappresenta anche il nostro equilibrio interiore e le possibilità postivive o negative di realizzare qualcosa.
RispondiEliminaI cavalli, infatti, sono una ripresa dei famosi cavalli di Platone.
Un abbraccio!
Esattamente, grazie del contributo, cara Francesca!
RispondiEliminaPer questioni di economia mi ero limitata a citare Platone, in riferimento ai cavalli, solo in termini di istinti e ragione. Il bello di questi post, dopotutto, è poter discutere con ciascuno di voi dei tanti significati della simbologia dell'arcano allo studio e, infatti, emergono sempre molte cose interessanti!
Ricambio l'abbraccio :)
Ciao Clementina!
RispondiEliminaIl tuo blog è davvero interessante, complimenti. Appena scopro come si fa ti seguo (sono nuova su blogger, ancora mi devo ambientare!).
Questo articolo è molto utile, ho sempre voluto approfondire il significato dei tarocchi ma non ho mai trovato il tempo necessario. Interessante anche la relazione con l'opera dantesca, sicuramente molto significativa dal punto di vista simbolico. Per quanto riguarda il Sol Invictus, moltissimi studiosi relazionano la tradizione pagana con l'istituzione della festa del Natale, soprattutto per mano dell'imperatore Costantino, legando quindi la nascita del sole alla nascita di Gesù. Ma poi ci si addentrerebbe in significati troppo filologici ahahah :)
In ogni caso, piacere di conoscerti! :)
Ciao Diana, anzitutto grazie dell'apprezzamento e benvenuta sul mio blog! :)
EliminaÈ vero: le connessioni tra Sol Invictus e la festività del Natale sono state evidenziate da molti studiosi. Non mi sono addentrata nella questione di proposito, ma ho preferito lasciare ai lettori la possibilità di tirare o meno le fila del discorso... ahahaah! :)
Inoltre, visto che hai gradito, ti informo che questo post appartiene a una rubrica interamente dedicata ai tarocchi di Marsiglia. Se ti va, puoi approfondire anche il significato delle precedenti lame, cliccando su questo link
http://langolodicle.blogspot.com/p/arcani.html?m=0
dove troverai l'intera raccolta!
È un vero piacere aver fatto la tua conoscenza, ma sei anche tu una blogger?
In caso affermativo, dove posso seguirti?
A presto rileggerci e buon weekend!
Grazie a te! :)
EliminaSì è vero, hai fatto benissimo! Non si sa mai che si va a toccare qualche tasto dolente fra storia delle religioni - paganesimo e chissà che altro ahahah!
Grazie mille per avermi segnalato il tuo link! È davvero molto interessante, sicuramente andrò a leggermi anche gli altri articoli! Salvo fra i preferiti! :)
E sì, anche io ho un blog! L'ho aperto da pochissimo, ecco il link: http://loveculturelanguage.blogspot.com così ci seguiamo a vicenda! :) Spero troverai interessanti i miei articoli :)
Ancora piacere mio! A presto e buon weekend anche a te!
Sono venuta a leggere e ad apprezzare! :)
EliminaTi inserisco nella mia blogroll, a presto :)
Ciao Clem, rieccomi! Carta dai significati assai importanti, direi. A me colpisce molto l'assenza nelle briglie nel condurre il carro, segno di fortissima volontà. Anch'io, come Ivano, mi ero chiesta che cosa fossero le lettere C.B. :)
RispondiEliminaLe immagini che hai postato sono splendide, una più bella dell'altra.
Cri, carissima, bentornata! :)
EliminaDici bene: una volontà di ferro, anzi, al giorno d'oggi, potremmo dire di tungsteno ;-) e quella è una caratteristica che fa davvero la differenza...
Un mega abbraccio e in bocca al lupo per tutto: baciiii :)
Ciao Clementina, finalmente riesco a passare a trovarti :)
RispondiEliminaSulla carta è stato detto tutto o quasi; da come la vedo io, mi pare più un re (sulla sommità del capo vi è una corona) che un principe ;)
Sai raccontare i tarocchi in modo unico, con tanti riferimenti e intrecci storici, quel tanto per incuriosire e non appesantire. E' la cosa che apprezzo di più dei tuoi post sul tema :)
Una lama interessante, soprattutto nel concetto di "trionfo" sugli eventi dopo un periodo di lotta solitaria ed esperienza, qualificate da te, non a caso, come feconde nei termini spirituali e materiali che necessitano di essere integrati. Mi manca solo il trionfo 😂😂😂 e qualche aiutino, appunto insperato 😉
Un abbraccio
Marina