In attesa della seconda parte
della “Storia delle donne nel XIX secolo”, che troverete sul blog lunedì,
approfitto per fare un po’ di pubblicità al mio romanzo, Niente Panico… concedetemi
un momento “narciso” ;-)
Siamo in Italia, alla fine
degli anni Sessanta, con le sue rivolte studentesche, le lotte del movimento
operaio e la nascita del terrorismo che influenzerà i giovani delle generazioni
future. L’uomo sbarca sulla Luna; dai paesi anglosassoni e da Oltralpe giungono
nuovi valori, nuovi stili di vita e nuova musica che contribuiscono a innescare
importanti trasformazioni nella società. In questo clima di fermento, due
giovani e intraprendenti giornaliste, venute a conoscenza di uno scellerato
traffico criminale che miete vittime tra bambine e adolescenti, danno inizio a
un’indagine che le porterà sulle tracce di un efferato serial killer,
travolgendole entrambe, sebbene in modi differenti. Ha così inizio una storia
ad “alta tensione” in cui le donne che attraversano il romanzo, tutte esponenti
delle diverse sfaccettature dell’universo femminile in un momento storico di
costruzione dell’identità sociale femminile, diventano sia grandi protagoniste
che testimoni dell’eterno gioco delle maschere umane. Una trama poliziesca che
funge da espediente per trascinare il lettore in una lettura capace di attivare
riflessioni sulle mille sfumature dell’identità dell’individuo e sul valore del
libero arbitrio, oltre che di trasportarlo nei ricordi e nei miti di quello
straordinario passaggio epocale.
Dalla quarta di copertina di
Niente Panico.
Il romanzo è disponibile anche
QUI
Vi aspetto lunedì, non mancate
e buon fine settimana a tutti! :-)
Il momento narciso cvi sta tutto, specie perché questo tuo romanzo sembra davvero interessante e tocca anni intensi e difficili.
RispondiEliminaSenz'altro farà parte della mia lista dei desideri IBS!
Baci
Deve essere stato difficile scriverlo, accidenti, temi piuttosto ardui da affrontare.
RispondiEliminaTutti i miei complimenti, per ora, lo aggiungo alla lunga lista di libri degli amici blogger da leggere e recensire.
Carissime Francesca e Luana,
RispondiEliminavi ringrazio tantissimo dei vostri bei commenti e della fiducia che mi accordate!
Ho scritto questo romanzo alcuni anni fa, è il primo e l’unico che finora ho pubblicato (in seguito ne ho scritti altri due, ma non ho ancora deciso se divulgarli o meno), quindi un’opera di esordio, senza dubbio perfettibile e con tutti i limiti del caso.
Insomma, non aspettatevi un capolavoro: io non sono Sciascia e nemmeno Liala! :D
Tuttavia, mi premeva raccontare in qualche modo quegli anni tanto intensi e burrascosi che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato un segno profondo nella vita di tutti, e sicuramente nella mia.
Se un giorno vorrete farmi conoscere la vostra opinione a riguardo ne sarei onorata e felicissima, perché penso che qualunque commento e critica aiuti a migliorare e per questo vi ringrazio già fin d’ora! *_*
Per Luana: la parte più difficile è stata quella della raccolta delle informazioni. Per costruire la trama che avevo in mente era importante inquadrare il periodo da tanti, ma davvero tanti, punti di vista. Per farlo mi sono dovuta documentare molto a lungo, scartabellando i fatti di cronaca del 1969, lo scenario politico, sociale, urbanistico, culturale, entrando persino nel dettaglio del calendario delle programmazioni teatrali, fino a scandagliare i progressi compiuti dal punto di vista medico/scientifico. Tanti di questi elementi sono entrati nel romanzo solo attraverso una veloce pennellata, perché desideravo rappresentarli come semplice corredo (pur essendo, spesso, fondamentali).
Il romanzo è molto avvincente e lo consiglio a tutti. Anche a me ha fatto venire in mente un periodo difficilissimo della nostra storia patria.
RispondiEliminaGrazie di cuore, Cri! Sì, momenti veramente drammatici che hanno aperto ferite profonde.
RispondiEliminaRiconosco nel tuo "concedetemi" e nella brevità dell'articolo una ritrosia all'autopromozione che conosco bene... sbaglio? ;)
RispondiEliminaHai fatto centro: se sapessi quanto disagio mi crei promuovere un mio libro!
RispondiEliminaNon ho mai avuto problemi a presentare qualsiasi cosa, anche davanti a nutrite platee di persone. Sono quella che generalmente si definisce "una faccia di bronzo".
Non avverto nemmeno freni a parlare di un mio racconto, in verità.
Ma quando c'è di mezzo un romanzo che ho scritto, beh, mi sento sempre in difetto.
È senza dubbio una questione profonda, persino difficile da spiegare e da capire. Si tratta di una sorta di pudore, molto particolare... Se lo hai colto subito, sai benissimo di che si tratta. 😊