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PRIMA PARTE
SECONDA PARTE
Per conoscere gli sviluppi di questa storia non vi resta che continuare a leggerla :-)
Alfons Mucha, Die Rose, 1898. Fonte: Wiki Commons |
Insomma, nel quartiere provò a levarsi un discreto coro di maligne bubbole, secondo le quali la donna sarebbe stata oggetto di incontrollabili e repentini mutamenti d’umore che, prima o poi, avrebbero trasformato la sua bucolica routine in tragedia. Ma quelle voci rimasero isolate.
A dispetto di quel circoscritto gruppo di malpensanti, per tutti gli altri la signora Rasini possedeva un carattere ilare, benevolo e si distingueva per aver favorito, nel corso degli anni, svariate attività di beneficenza messe a punto con la comunità locale, a partire dalla congregazione della vicina parrocchia. Per questo vasto pubblico, gli episodi contestati dalle vicine ficcanaso rappresentavano un’irrilevante frivolezza del carattere dell’insegnante, un suo lato un po’ naïf, qualcosa che veniva amabilmente tollerato e che, al massimo, poteva esser causa di un innocente sorriso.
In realtà, grazie alle sue doti di lungimiranza, determinazione, tenacia, e al suo matrimonio che le aveva consentito l’ingresso nella sfera degli aristocratici, Evelina aveva un grandissimo ascendente sui rappresentanti del circolo parrocchiale e di conseguenza sul quartiere, finanche sull’intera provincia. Fin dal suo insediamento in quella villa si era fatta promotrice di una sequenza di manifestazioni, indette via via, a scadenza fissa, che coinvolgevano diverse zone.
Con il suo carisma, unito alle sue doti di educatrice, era riuscita ad appassionare persone provenienti dallo stesso circolo e altre avvicinate negli ambienti più snob del circondario, insieme alle quali aveva fondato un’associazione e costruito una forte rete solidale capace di fornire risposte concrete alla collettività, realizzando molteplici obiettivi.
Tra i traguardi più eclatanti si potevano annoverare la creazione di un paio di fondazioni e diverse attività sociali, molto interessanti e spesso allegre, a cui non mancavano abbondanti adesioni. Ciascuna proposta promossa dalla sua associazione era finalizzata a mantenere vivo il senso di comunità, a proporre cultura e forme di intrattenimento alla cittadinanza e a garantire un certo ordine. Anche solo per questo, l’anziana signora era amata dalla collettività.
Siccome poi, attraverso il ricavato di alcune di queste iniziative, l’ente era riuscito anche a contribuire significativamente al sostegno delle famiglie meno abbienti della zona, nel corso dei decenni la fama della donna si era estesa un po’ a tutta la città e i suoi sostenitori erano diventati una vera moltitudine.
In mezzo a quella folla non potevano mancare i suoi ex alunni, alcuni dei quali ora occupavano posizioni molto prestigiose all’interno della società.
Il più influente tra loro era sicuramente il brillante Fabio Mori, il quale, pur provenendo da una famiglia umilissima, aveva potuto completare gli studi accademici vincendo ogni anno la borsa di studio messa a disposizione da una delle fondazioni create da Evelina e, di recente, era stato promosso direttore generale della principale banca della provincia.
Bene, bene! Aspettavo questa nuova puntata. Curiosa l'effervescenza della signora in merito alle questioni sociali... mi sa che c'è un collegamento di qualche genere!
RispondiEliminaAhahah! :D Staremo a vedere, cara Cristina. Intanto ti ringrazio della visita : -)
EliminaMi attrae la personalità eclettica di Evelina! Aspetto l'episodio successivo per conoscere altri intriganti sviluppi legati a questa signora dal cuore e dall'animo nobile! Grazie clem.
RispondiEliminaCiao Annamaria, è vero, non si può negare che Evelina sia una generosa benefattrice. Chissà dove ci porterà questa storia... Grazie del passaggio! *_*
EliminaMooolto bene! I tuoiscritti sono un piacevole passatempo, in attesa 💖
RispondiEliminaCiao Giulia! Mi fa molto piacere! 😍
EliminaContinua a scorrere ottimamente. Non ci resta che attendere gli sviluppi...
RispondiEliminaEheheh 😎😄
RispondiEliminaGrazie, Ivano! 😊😊😊