lunedì 10 ottobre 2016

S. Ambrogio e la sua basilica: tra storia, arte e misteri - Prima parte






Questa settimana vi propongo la PRIMA TAPPA di un viaggio in un luogo ricchissimo di elementi simbolici, dove storiaarte leggenda si fondono insieme: la BASILICA di S. AMBROGIO, a Milano.


Dovete sapere che la basilica, le cui origini risalgono all’epoca paleocristiana e medievale, oltre ad essere la seconda chiesa milanese in ordine di importanza, dopo il Duomo, è anche universalmente riconosciuta come il più importante esempio di architettura romanica lombarda


l'ampio e scenografico atrio della basilica di S. Ambrogio

Sorta tra il 379 e il 386 per volontà dello stesso Ambrogio nella zona in cui vennero sepolti i cristiani martorizzati dalle persecuzioni romane, inizialmente era denominata Basilica Martyrum. Cambiò nome, assumendo quello attuale, solo in seguito alla sepoltura al suo interno del vescovo Ambrogio.



Che ne dite, partiamo insieme per questo viaggio?


Bene, allora iniziamo introducendo il personaggio più importante del nostro racconto: 
AMBROGIOchi era e quale peso ha avuto nella storia della Chiesa Cattolica?



Ambrogio, è sicuramente 
una delle figure più importanti della Chiesa occidentale, un protagonista della sua epoca, uomo di fede e di azione ammirato dai contemporanei e dai posteri, che lasciò ai suoi fedeli scritti teologici e dottrinali, orazioni ed epistole, e ai milanesi grandi chiese in cui vengono custodite importanti reliquie di martiri e santi. 


molteplici le stele e le urne funerarie contenute nell'atrio...
ma c'è molto di più e lo scopriremo insieme nel prossimo post


prospettiva laterale della Basilica di S. Ambrogio in cui si intravede
la colonna in marmo con capitello corinzio della seconda metà del III secolo 

Aurelio Ambrogio, questo è il suo nome per esteso, nasce a Treviri (capitale delle Gallie) nel 339-340 da un’importante 
famiglia senatoria romana, che già da diverse generazioni si professava cristiana. Alla morte del padre, che esercitava la carica di prefetto del pretorio delle Gallie, la famiglia torna a Roma dove il giovane studia letteratura greca e latina, grammatica, retorica e diritto. 

Insieme al 
fratello Satiro, inizia, intorno al 365, la carriera nella pubblica amministrazione di Sirmio (attuale Sremska Mitrovica, in Serbia), sede imperiale dei territori danubiani e, circa trentenne, si mette presto in luce come avvocato ottenendo la carica di governatore di Emilia e Liguria



Il contesto storico-politico-religioso della fine del III e l’inizio del IV secolo d.C., nel quale visse il santo, è determinante per comprendere la sua figura.


particolare con il volto di S.Ambrogio nel mosaico del
Sacello di San Vittore in Ciel d'Oro, all'interno della basilica
(fonte: web)
In quel periodo la storia dell’impero romano vive una decadenza economica, agricola e sociale.

Per salvaguardare meglio i territori dell’impero, esso viene diviso e governato da due augusti che risiedono rispettivamente ad oriente e ad occidente

Milano diviene la capitale dell’impero d' oriente e d’occidente, e pur condividendo con esso il generale declino, gode, ugualmente, di un grande sviluppo commerciale ed economico grazie alla sua posizione centrale.

medaglione in oro di Costantino
(fonte: moneteimperialiromane.it)

L’editto di Costantino nel 313 d.C segna la fine delle persecuzioni contro i cristiani, e l’inizio di una nuova epoca per la Chiesa che diventa sempre più potente, anche se sta attraversando un momento delicato. In realtà, sebbene l’editto sancisse la proibizione dei culti pagani, molti ricchi aristocratici rimangono pagani e leresia, proclamata da Ario (secondo cui la natura divina del Figlio di Dio veniva sostanzialmente considerata inferiore a quella di Dio), si offriva loro come un’occasione unica per laicizzare l’impero.


A Milano il vescovo Assenzio resta in carica per intervento dell’imperatore Valentiniano I, malgrado sia stato condannato da un concilio proprio per la sua adesione a questa eresia

Quando Assenzio muore la questione della successione subisce una svolta inaspettata: nella basilica è presente Ambrogio, come rappresentante dei poteri imperiali. 

Dovete sapere che nel IV secolo molte regole del diritto canonico non erano ancora rigide nella loro applicazione e succedeva talvolta che fosse il popolo a eleggere il vescovo, senza che il clero potesse intervenire. 


Nel caso di Ambrogio la volontà popolare e quella delle istituzioni si incontrano ed egli, nonostante un'iniziale riluttanza – che lo vede tentare la fuga, sottolineando di non essere nemmeno battezzato – passa dallo stato laico a quello episcopale nell’arco di una settimana. 

Da allora si impegna in un'instancabile opera di evangelizzazione con l'obiettivo di fare di Milano una grande città, culla dell’ortodossia cristiana.

Nel 375, a distanza di un anno da quando Ambrogio viene nominato vescovo, ha inizio il regno di Graziano (375-383), il quale si spende in numerosi provvedimenti finalizzati a ridimensionare i privilegi e i culti dei pagani, ma senza mai decretare la fine del paganesimo. Contestualmente alle frontiere dell’impero premono i Goti. Lo scontro con i Goti si risolve in una carneficina, la battaglia di Adrianopoli, avvenuta nel 378, un vero disastro. L’immagine di Graziano va appannandosi e crescono intorno a lui voci di dissenso. Dopo la disfatta di Adrianopoli, Graziano nomina augusto di oriente Teodosio, un generale spagnolo.

moneta di Teodosio (fonte: Wikipedia)

In questo contesto, nel quale il paganesimo sta riprendendo piede, Ambrogio difende il diritto dei senatori cristiani di non essere contaminati dai riti pagani durante l’esercizio delle loro funzioni. Diciamo pure che Ambrogio in questa circostanza comincia a togliersi qualche sassolino scomodo dalle scarpe e, infatti, la natura della disputa, che diventa ogni giorno più accesa, gira intorno alla questione del contributo pubblico ai sacerdozi pagani in contrapposizione all’assenza di sussidi pubblici alle monache cristiane.


Arriviamo al 380, anno in cui Teodosio riceve l’investitura di imperatore e, con l’editto di Tessalonica, proclama il cristianesimo religione ufficiale dell’impero romano.  Ma l'editto appena promulgato nascondeva il pericolo di uno sfruttamento politico della Chiesa da parte del potere imperiale. Di tutto questo il vescovo milanese se ne rende subito conto e, conseguentemente passa sulle difensive, meditando un attacco, che come vedrete, si rivelerà clamoroso.  

Sempre in quegli anni, a Milano il potere si trasferisce nelle mani di Valentiniano II e di sua madre Giustina, seguace dell’arianesimo. Nel 384 giunge in città un vescovo eretico, Mercurino Aussenzio, che trova un’ottima accoglienza a corte e che ridà slancio alla comunità ariana della città. Giustina convince l’imperatore a concedere a Mercurino una basilica per la celebrazione dei suoi riti pagani. 

Ma Ambrogio si oppone fermamente  difendendo con rigore ed energia la comunità ortodossa e la sua basilica dalle pressioni imperiali sollecitate dalle correnti ariane.  

Barricato nella basilica, con i fedeli, egli resiste alle intimidazioni imperialinon vuole sottoporre la Chiesa allo stato. Grazie alle sue straordinarie capacità oratorie, nonché politiche, e alle sue idee innovative (stravolge addirittura il rito celebrativo della messa, che prenderà il nome di rito ambrosiano), riesce a spostare l'opinione pubblica dalla sua parte. Arrivati a questo punto, larianesimo a Milano è destinato ad entrare in crisi, e il suo unico punto di forza, Giustina, perde progressivamente potere. Ora, però, ad Ambrogio rimane da "sistemare" la relazione con l'imperatore, e non sarà certo una "cosuccia" da poco!

Il rapporto tra Ambrogio Teodosio, infatti, costituisce una delle pagine più interessanti di questo secolo. 

Se per Teodosio è il potere civile a dire l’ultima parola sugli uomini, per Ambrogio, al contrario, non vi è nessuna autorità al mondo se non quella che proviene da Dio. Insomma, nonostante 
Ambrogio sia un fautore della collaborazione tra Stato e Chiesa, è convinto che mai il potere temporale debba sovrastare quello spirituale e con questo spirito rimarca con forza il suo indipendentismo dal potere imperiale

A tale scopo, il vescovo di Milano (che come vedremo nelle prossime settimane, non si lascia intimidire nemmeno dal Diavolo) escogita una mossa assai ardita, che non ha precedenti nella storia. 

Ma andiamo per ordine! 

Passano gli anni e arriva il 390

In quel periodo nella città di Tessalonica (odierna Salonicco), meta di grandi fenomeni immigratori, si vanno registrando crescenti episodi di intolleranza da parte dei cittadini verso gli stranieri, che la guarnigione romana non appare affatto in grado di gestire adeguatamente. Come dite? Vi ricorda qualcosa? Già... ma andiamo avanti con la nostra storia. 

I disordini di piazza via via aumentano, così come il malcontento generale, fino ad arrivare all'uccisione di un ufficiale dell'impero, colpevole di aver provocato oltre misura i cittadini. 

Del grave fatto viene informato immediatamente Teodosio, il quale ordisce una punizione di crudeltà inaudita: organizza lo svolgimento di grandiosi giochi all'interno dell'arena e appena i cittadini entrano nello stadio per godere dello spettacolo, dà l'ordine di sbarrare ogni ingresso e di massacrare tutti i presenti. Si compie in questo modo  una vera e propria carneficina, che porta alla morte di circa settemila abitanti.  


Ambrogio, venuto a conoscenza dell'efferato delitto di Tessalonica, prende carta e penna e impone all'imperatore una pubblica penitenza. Sì, avete capito bene: una pubblica penitenza che se fosse stata ricusata, si sarebbe trasformata in scomunica: semplicemente geniale!


E guardate quali argomenti e quale stile usa nella lettera che scrive a Teodosio per esortarlo alla penitenza: «Ti scrivo non per umiliarti, ma perché gli esempi dei re ti spingano a cancellare dal tuo regno questo peccato. Lo cancellerai umiliando la tua anima davanti a Dio» e continua «Non ho verso di te alcun motivo di ostilità, ho timore: non oso offrire il Sacrificio se tu pretendessi assistervi». In questo modo avverte l’imperatore, in modo indiretto ma senza dubbio molto chiaro, che senza il pentimento non potrà accedere al Sacramento dell’Eucaristia. 


S.Ambrogio impedisce a Teodosio di entrare nella cattedrale di Milano
A. Van Dyck, 1620 (fonte Wikipedia)
Teodosio accetta e si inginocchia nella basilica per accogliere il perdono: un'umiliazione senza precedenti, se si pensa che solo mezzo secolo prima gli imperatori venivano venerati come dei! 


La pubblica penitenza imposta a Teodosio e il perdono concesso da Ambrogio rappresentano un forte segnale, sia dell'indiscussa autorità morale del vescovo, sia della forte intesa tra l'imperatore e il vescovo.

Inizia così a realizzarsi quel forte intreccio tra storia civile e storia ecclesiastica che caratterizzerà i secoli futuri. 

Successivamente Teodosio, completamente convertito al cristianesimo, si ritrova ad emanare leggi che proibiscono il paganesimo, legittimando anche la persecuzione degli eretici. Il cristianesimo viene imposto come legge di stato.

Ambrogio muore nel 397, all’età di circa sessant’anni, due anni dopo la scomparsa di Teodosio.   


Arrivederci alla prossima puntata!    


particolare del portale centrale: archivolto e architrave (con Agnus Dei al centro) sono occupati da motivi vegetali e animali del classico "tralcio abitato"  


Vi è piaciuto il post?

Prossimamente parleremo della basilica, dei suoi capolavori artistici e... dei suoi misteri!


Mi seguirete? 





FONTI:



Enrico Cattaneo, Terra di Sant'Ambrogio: la Chiesa milanese nel primo millennio; Ed. Vita e pensiero


Guido Clemente, La religione e la politica. Il governo dell’Impero tra pagani e cristiani fra il III e VI secolo; Enciclopedia Treccani 



IMMAGINI


le immagini che non riportano la fonte sono state scattate personalmente



INFO UTILI


La basilica si trova in Piazza Sant’Ambrogio, 15, Milano ed è raggiungibile con MM 2, fermata Sant’Ambrogio. BUS ATM: 50 - 58 - 94


15 commenti:

  1. Letto tutto! Molto interessante e da vicino questo spaccato di storia milanese! Grazie cle, che lavorone di ricerca!!!! Complimenti!

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  2. Buongiorno Cri, grazie! è vero, è stato un "lavorone", ma mi ha dato molta soddisfazione :) e poi in qualità di milanese non potevo esimermi dal parlare di un personaggio come Ambrogio... e vedrai quante altre cosette interessanti nella seconda tappa ;) Buona giornata!!!

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  3. Insomma, è colpa di Ambrogio se "Il cristianesimo viene imposto come legge di stato". Articolo molto ricco, un lavoro di ricerca preciso e dettagliato. Bravissima Clementina, alla prossima puntata, voglio proprio leggere il seguito!

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    1. Ciao Lauretta, bentornata!!! Eh sì, accipicchia, è proprio Ambrogio il responsabile: pensa come ha influenzato la storia quell'uomo. Ad ogni modo, comunque la si pensi, gli va riconosciuto che il suo lavoro lo sapeva fare davvero bene. In questa prima parte ho voluto analizzare la sua figura dal punto di vista storico, nella prossima, invece, parlerò della basilica, sia dal punto di vista artistico - e credi che c'è davvero tanto da raccontare - che dal punto di vista leggendario, perché anche in quel caso i misteri non mancano!!! Last but not least: Grazie dei complimenti, che fanno sempre un gran bene!!! Un abbraccione, buona giornata mia carissima e alla prossima!

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  4. Ciao, Clem! :-) Il post mi è piaciuto molto e aspetto la seconda puntata. Pensa che mio padre aveva fatto visitare Milano a un architetto americano, e questo aveva chiesto di essere portato subito a vedere la chiesa di Sant'Ambrogio, che a livello architettonico è sicuramente più importante del Duomo, con buona pace di Gian Galeazzo Visconti & C. Per quanto riguarda il carattere di Ambrogio, non per niente viene raffigurato con lo staffile in pugno nel gonfalone di Milano!

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    1. Ciao Cri, mi fa molto piacere che tu abbia gradito! :-)
      L’architetto americano era un buon intenditore: le stratificazioni e gli incorporamenti della basilica di S. Ambrogio non sono per nulla banali, anzi. Poi, chissà, magari semplicemente preferiva il romanico al gotico ;-)
      Assolutamente vero che Ambrogio avesse un bel caratterino (ah, sì!!!) e sul gonfalone viene ritratto con lo staffile per alludere ai suoi energici interventi anti ariani, tuttavia, nell’altra mano impugna un bastone pastorale molto ricco ed elaborato a rappresentare la sua sofisticata e persuasiva arte oratoria.
      Ti aspetto per la prossima puntata, un abbraccio!

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  5. Ciao Cle, ma che interessante, una storia fuori dal tempo. Si perché a ben guardare tutti questi sottili intrecci fra religione e politica non sono mai finiti e a tutt'oggi sussistono. Come già detto hai fatto proprio un eccellente lavoro di recupero fonti. Aspetto con curiosità la seconda parte. Buona giornata

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    1. Ciao Elisabetta! Eh, vedi come la storia si ripete? E gli intrecci tra politica e religione non sono mai mancati... Mi fa piacere che ti sia piaciuto, sapevo di affrontare un argomento fuori moda per i più, ma volevo proporvi una lettura "tra le righe" e mi sembra di esserci riuscita ;-) E'stato un lavoro di recupero delle fonti, e anche di scrematura e analisi, che ha richiesto un po' di impegno, ma molto piacevole. Avrei voluto anche inserire alcuni passaggi in gramelot di Dario Fo, sempre a proposito del nostro Ambrogio. Ce ne sono alcuni davvero esilaranti, ma sarebbe stato troppo... chissà, magari li propongo più avanti :)
      Allora, ti aspetto al prossimo appuntamento e grazie infinite! :-)

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    2. I passaggi in gramelot di Dario Fo sono imperdibili! Devi assolutamente inserirli la prossima volta.

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  6. Ciao Cle, ma che interessante, una storia fuori dal tempo. Si perché a ben guardare tutti questi sottili intrecci fra religione e politica non sono mai finiti e a tutt'oggi sussistono. Come già detto hai fatto proprio un eccellente lavoro di recupero fonti. Aspetto con curiosità la seconda parte. Buona giornata

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  7. Clem, mi è piaciuto sì! Non ci crederai ma io sono proprio ferma lì, nella Milano tra il 394 e 402, nel periodo della residenza milanese di Teodosio e dei suoi successori! E al complesso rapporto tra Ambrogio e Teodosio. A proposito, divertentissimo è il libro di Dario Fo "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano". Che dire...terrò caro questo tuo interessantissimo post insieme agli altri miei documenti e articoli, almeno fino al 403, quando mi sposterò a Roma. Ma ho idea che il mio soggiorno milanese durerà ancora parecchio... Grazie!

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    1. Ahahaha! Grazie, Stella!
      A proposito di Fo, come già avevo detto a Elisabetta in un precedente commento, prevedo di inserire nel prossimo appuntamento il video di "Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano" nella versione teatrale realizzata per il Piccolo e diffusa su Rai5, perché è davvero divertentissimo!
      Grazie ancora e un abbraccio!

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  8. Letto con gusto oggi a colazione, naturalmente con una fetta di panettone! Non potevo festeggiare meglio la giornata di sant'Ambrogio, nonostante la mia non appartenenza al cattolicesimo, una delle mie feste preferite. Bel compendio di storia. Buon sant'Ambrogio a te|

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    1. Ah, che splendida sorpresona! Grazie di questo passaggio, cara Silvia e buon Sant'Ambrogio anche a te! :-D :-)

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  9. Un articolo che contraddistingue la qualità di questo blog e della penna che lo arricchisce di volta in volta di cultura a tutto tondo. Ma quante cose ho imparato da quando ti leggo! Ambrogio è davvero una figura che mi fa riflettere sul connubio mai fuori moda tra politica e religione legate da subdole tresche ancora oggi. Notevoli le fonti storiche e la ricerca che Clementina ha utilizzato per questo magnifico post.

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dani.sanguanini@gmail.com