venerdì 14 ottobre 2016

COME APPAGARE LA SETE DI POESIA A SUON DI POP






Mentre l'Istat certifica che in Italia non legge praticamente più nessuno – men che meno i giovani – e pile di libri giacciono invenduti, tutti coperti di polvere, sugli scaffali, la Svezia conferisce il premio Nobel per la letteratura del 2016 a Bob Dylan.

(fonte: spin.com)



Proprio così! Che piaccia o no, il musicista Bob Dylan, all'anagrafe Robert Zimmerman, classe 1941, è stato insignito del premio per “aver creato una nuova poetica espressiva all'interno della grande tradizione canora  americana


In tanti si sono indignati, molti lo hanno considerato uno scandalo, ma in realtà c’è sempre stato un rapporto di reciproca influenza tra musica e letteratura, basti pensare che in origine l’arte poetico-letteraria era affidata ai cantori, alla voce dei teatranti e degli aedi.

(api e fiori, esempio di contaminazione. Fonte: Il Fatto Alimentare)

Rimanendo, invece, al giorno d’oggi ritroviamo il virtuoso circolo di contaminazione artistica nell’alveo della musica pop.


Sì, perché sono tanti i cantautori, le rock band e i rapper (si pensi ad esempio a Kendrick Lamar) che sono riusciti brillantemente a rappresentare lo spirito del loro tempo, ricolmo di aspirazioni ad un mondo migliore, ma anche di spaesamento, dubbi, fragilità e ironia, attraverso un discorso poetico che sarebbe piaciuto anche a grandi letterati come Fitzgerald, Ginsberg, Burroughs e persino Pasolini.

(Kendrick Lamar. Fonte: Wikipedia)

Ma questo non è l’unico motivo. Le porte della musica popolare sono sempre rimaste aperte, se non addirittura spalancate, alla grande letteratura ed infatti è facile trovarne testimonianza nei tanti brani di cantautori e rocker che si sono lasciati ispirare dai personaggi dei romanzi o dai versi di grandi poeti. 

(Bob Dylan. Fonte: Wikipedia)

Per fare qualche esempio partirei da Bob Dylan, i cui testi sono influenzati da autori come Ginsberg, Francis Scott Fitzgerald, dalla scuola della Beat Generation (in Subterranean Homesick Blues cita il romanzo I sotterranei di Kerouac), da T.S. Eliot e Ezra Pound (citati in Desolation Row), ma anche da Rimbaud.


Rimbaud è anche il poeta di riferimento di PattiSmith, cantautrice e rocker di formazione essenzialmente letteraria, nata nell’ambito del movimento Beat. Patti vive fin da adolescente la fascinazione di questo poeta e lo si ritrova all’interno delle sue canzoni, in particolare quelle contenute nell’album Horses, che lei stessa sostiene di aver scritto pensando a lui. Ma nella seconda fase della sua produzione, a partire dagli anni ’70, si avvicina molto anche ai testi (e al cinema)di Pasolini.  
(Patti Smith. Fonte: Wikipedia)

E se Rimbaud è poeta ispiratore di Dylan e Patti Smith, lo scrittore Delmore Schwartz influenzerà a lungo la stesura dei testi di Lou Reed, cedendo il passo, solo negli ultimi anni, a Edgar Allan Poe cui Reed si ispirerà per il testo dell’album The Raven.

(Lou Reed. Fonte: Wikipedia)

Parlando di Lou Reed mi viene in mente una delle più grandi band dell’heavy metal con cui il grande musicista newyorchese aveva stretto un felice connubio negli ultimi anni della sua vita, i Metallica. Bene, anche in questo caso le citazioni letterarie abbondano! Infatti, sono numerosi in questa formazione i brani pensati e basati su classici della letteratura. Giusto per fare due esempi: For Whom The Bell Tolls, una traccia che prende il nome dall’omonimo romanzo di Ernest Hemingway, nel quale si narra l’esperienza di un corrispondente della guerra civile in Spagna e The Call of Ktulu, ispirata al Richiamo di Cthulhu, romanzo di Howard Phillips Lovecraft
(Metallica. Fonte: Wikipedia)

Non mancano certo i riferimenti letterari (e non solo i lirici greci antichi) anche nelle canzoni di grandi cantautori come Battiato, Conte e De André, ma – credetemi – nella storia della musica pop si potrebbero riportare così tanti esempi che non sarei in grado di esaurire l'argomento in un breve post come questo.

(Franco Battiato. Fonte: Wikipedia)
Tra l’altro, questo genere di canzoni non necessariamente contiene espliciti riferimenti a poesia e letteratura, ma spesso – soprattutto per quanto concerne la canzone americana – getta le sue fondamenta nel cinema e, talvolta, nel teatro.  
(Paolo Conte. Fonte: Wikipedia)
  

Ciò su cui mi vorrei focalizzare, semmai, è che dal momento che la musica leggera rientra a pieno titolo tra gli interessi dei giovani – magari la scaricano gratuitamente sui social media, anziché acquistarla, ma ne fruiscono comunque in abbondanza – e dal momento che la “sete” di poesia nel mondo giovanile non sembra soddisfatta dal vecchio supporto del libro, la musica pop potrebbe rappresentare un profondo fattore motivazionale per riavvicinare i ragazzi alla letteratura.

(Fabrizio De André. Fonte: Wikipedia)

Sono convinta che siano molti gli aspetti che farebbero dell’analisi di queste canzoni un ottimo strumento didattico.

Ed ecco perché lo penso: anzitutto faciliterebbe l’attivazione di una motivazione basata sul piacere; offrirebbe moltissimi stimoli per l’introduzione di tematiche socioculturali; permetterebbe di lavorare sui contenuti culturali e consentirebbe di sviluppare percorsi di educazione storica ed interculturale.





E voi cosa ne pensate?    










FONTI


Patti Smith, Il Sogno di Rimbaud, Massimo Bocchiola, Einaudi

Musiche-realtà: generi musicali, media, popular music, F. Fabbri, Unicopli

I nostri cantautori, G. Baldazzi, L. Clarotti, A. Rocco, Thema

Wikipedia 










12 commenti:

  1. Splendido articolo, ricco di fonti informative che spaziano a tutto tondo sul panorama artistico e le sue note nevralgiche. Dal premio Nobel conferito a Bob Dylan, Clementina, affronta un percorso che evidenzia lacune profonde nella lettura, soprattutto da parte dei giovani. Attraverso un sentiero musicale che abbraccia vari generi e caratteristiche diverse, l'analisi della blogger conduce il lettore a profonde riflessioni e a proposte che sono davvero utili per colmare il vuoto letterario. La musica può sopperire ala fame di poesia, di narrativa, di lettura in genere? Clementina ci indica la via percorribile in questa nostra fluida società. Grazie per aver aperto nuovi orizzonti e uno sguardo attento alla realtà.

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    1. Grazie dello splendido commento, Annamaria!
      Come spesso accade di questi tempi, la gente si sofferma a giudicare gli eventi e si schiera, chi a favore, chi contro, ma difficilmente si interroga sul significato e le possibili conseguenze. In questo caso, ho pensato che fosse importante concentrarsi sul nesso tra letteratura e musica per trovare delle risposte (che ovviamente non ho, ma solo delle idee) a uno dei tanti problemi che affligge la nostra società. E, in fondo, credo sinceramente che si sia creato uno scollamento profondo tra la percezione dei giovani, più inclini a lasciarsi coinvolgere dalle emozioni e anche più incline a mettersi in gioco, rispetto ad altre generazioni, che si trincerano dietro ai propri miti. Nello specifico, se la musica ha un potere così intenso, varrebbe la pena sfruttarlo appieno. Certo è che per farlo ci si dovrà necessariamente mettere in gioco smontando, mattoncino su mattoncino, il castello di pregiudizi che ci siamo costruiti. Grazie ancora di cuore!

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Spesso ascoltando cantautori italiani ho pensato che non era musica ma poesia. Spesso li ho chiamati "poeti moderni". L'idea di utilizzare questo nuovo tipo di messaggio all'interno della scuola però non mi aveva sfiorata. LA TROVO UN'IDEA GRANDIOSA!!! Vedo se riesco a attaccare il link di un video appena visto che sta in tema da Dio. Bacissimi

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    1. Ciao Elisabetta, mia carissima, grazie di essere passata!

      Senz'altro c'è poesia in molte canzoni e la musica che le accompagna ne esalta la bellezza e poi, si sa, i giovani sono assetati di bellezza. L'idea di inserire l'analisi del testo delle canzoni a scuola è un po' provocatoria, forse, ma è altrettanto vero che bisognerà pure trovare nuovi punti di incontro con i ragazzi perché i risultati che oggi si registrano con i metodi tradizionali sono deludenti se confrontati con ciò che certifica l'Istat. La musica potrebbe essere quindi un buon viatico, almeno un punto di partenza. Mi fa piacere che condividi questo pensiero e non ne dubitavo!
      Come vedi, invece, ho dovuto cancellare il tuo secondo commento, nel quale avevi inserito un link, perché la piattaforma che ospita questo blog vieta severamente la presenza di link, di qualsiasi tipo, in questo spazio.
      Ti abbraccio e ti ringrazio ancora di tutto!

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  3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  4. Complimenti Clem, le mie conoscenze musicali sono alquanto ridotte ma posso senz'altro condividere l'assunto che una poesia non perde valore se affiancata alla musica come non ne perde se diventa immagine (è il caso dei calligrammi e di tanta poesia visiva di cui si hanno esempi antichissimi). Quanto alla possibilità di usare la musica per avvicinare le nuove generazioni alla letteratura ho delle perplessità perché conoscere la poesia significa non limitarsi a provare delle emozioni ma accollarsi la fatica di comprendere come è fatta e quindi di entrare nel testo, di esplorarlo, e per questo occorrono gli attrezzi adatti. Ascoltare e sognare è molto romantico ma fa rimanere il lettore sulla soglia, lo mantiene in uno stato di contemplazione o di entusiastica adesione al suo "soffio vitale" e non lo aiuta a capire davvero perché un testo è poetico o no malgrado o grazie alla musica che lo accompagna. Il percorso è difficile.

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    1. Bentornata, Nadia e grazie del contributo che hai lasciato!
      Mi rendo conto delle difficoltà di cui parli, però credo che introdurre l'analisi del testo di una canzone a scuola non sia impossibile. Penso che i giovani vadano motivati anche (ovviamente, non solo) partendo da qualcosa che li attragga e li appassioni, come il loro repertorio musicale. Per esempio, oggi come oggi, soprattutto tra gli adolescenti, va forte il rap, un genere musicale nel quale i testi vengono scritti in versi e successivamente, divisi in strofe in cui vengono impiegate rime, declinate in tutte le variazioni (baciate, alternate, incrociate, incatenate). Insomma, una metrica interessante, e per nulla banale, che ai giovani piace tantissimo. Insomma, sarà anche vero, come dici tu, che la sfida è ardua, ma forse si può iniziare a fare qualche piccolo passo ;-)

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  5. La Poesia è Poesia...si potrebbe dire. A ragion veduta. Pur vero che i testi di molte canzoni lo sono, sono odi, liriche, che, musicate introducono al mondo poetico. Credo che la letteratura sia fatta anche dalle canzoni (non tutte, per carità! Gli scempi lasciamoli marcire), la letteratura non può essere limitata ad un unico concetto. In fondo è nata dal menestrello. I testi di molte canzoni, i cui autori hai citato nell'articolo, non sono solo poesie, sono anche fiabe, racconti: in una parola, sono letteratura. Introdurle come alternativa per facilitare la lettura a scuola, non è facile e forse non produrrebbe neanche un percorso completo; ma di certo si potrebbero usare come supporto, come spinta, come momento di condivisione, visto il grande valore della cultura musicale nel mondo dei giovani. Un articolo davvero stimolante!

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    1. Sono d'accordo con ciò che scrivi, Lauretta: non è facile, ma potrebbe essere una spinta. Mi sento di dire, inoltre, che oggi più che mai, lo scollamento tra le aspettative dei giovani e ciò che la scuola propone è enorme. Certo, è un problema che esiste da tantissimo, non è una novità, ma oserei dire che il solco che si è venuto a creare sia diventato sempre più profondo e che occorra, dunque, tentare strade diverse per non perdere definitivamente il contatto con questa nuova generazione. Poi, per carità, la mia è solo una piccolissima provocazione come tante altre, destinata ad alimentare una discussione. Grazie di cuore per essere tornata a trovarmi e grazie per aver citato anche le fiabe, che sicuramente, almeno quanto la musica, contengono quel distillato di poesia, utilissima allo scopo di cui abbiamo parlato finora.

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  6. Qualche anno fa ricordo di aver lavorato a una letteratura in lingua inglese dove ogni tanto compariva una pagina molto accattivante dal titolo "Link to the world of music" con testi di canzoni per ogni periodo storico-letterario. La contaminazione era straordinaria, e particolarmente accattivante per i ragazzi. Ad esempio ricordo che il periodo del Puritanesimo e Augusteo (dal 1625 al 1776 per intenderci) era accompagnato dal testo della canzone "You're so vain" di Carly Simon che metteva l'accento sulla vanità propria dell'ultima epoca. Per il periodo letterario della Grande Depressione e quindi alle opere di Steinbeck c'era la splendida canzone di Bruce Springsteen suonata con la fisarmonica "The Ghost of Tom Joad".

    Penso che solo il tempo possa giudicare se la poesia di Dylan debba essere annoverata tra le opere letterarie. Come sostengo sempre, il futuro è nel grembo degli dei!

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  7. (come ho fatto a vedere solo ora il tuo commento?) Grazie, Cristina!
    E infatti gli inglesi, che sono sempre un passo avanti rispetto noi (almeno un passo, ma anche di più!), non hanno esitato a inserire collegamenti tra letteratura e musica pop perché hanno capito molto bene, da tempo, che i ragazzi vanno stimolati in tanti modi, anche attraverso argomenti di forte appeal.
    In merito a ciò che scrivi sulla possibilità che la poesia di Dylan rientri a pieno titolo nell'alveo della letteratura dico solo che se hanno accolto Carly Simon e Springsteen, siamo in una botte di ferro! ;) :D
    Grazie ancora di cuore per il bellissimo contributo e scusa tantissimo il ritardo con il quale ho risposto :)

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dani.sanguanini@gmail.com